Allora, ho finalmente trovato la quadra con le coperture.
Le 2.6 di serie sono troppo larghe per la mia guida, che predilige la ricerca della linea al percorso più diretto; sono quindi inizialmente passato alle Bontrager SE5 da 2.3, alla ricerca di maggior agilità (coperture che già avevo avuto modo di provare sui trail di Sedona su una Evil Insurgent), ma ancora non c’eravamo.
A questo punto, ho voluto riprovare la Kenda Hellkat all’anteriore, che già ho avuto sulla Remedy, ma nella configurazione AEC (invece che ATC), che presenta una mescola (RSR) molto più morbida.
Al posteriore, invece, ero indeciso fra la Hellraiser (già avuta nella mescola più morbida, e con carcassa gravity) e le Nevegal 2 Pro, in casing ATC (ben più leggera e scorrevole).
La precedente esperienza era stata ottima per guida, grip, capacità frenante, ma meno entusiasmante per scorrevolezza (e non solo nei brevi tratti di asfalto). Risultato, troppa fatica con la muscolare.
A fronte di queste esperienze, ecco l’idea: provare la Hellkat all’anteriore con mescola RSR (ossia, più soft) e Nevegal al post con mescola standard e in casing ATC. L’unico dubbio è la robustezza del casing più leggero, ma per me che sono 63 kg valeva la pena di provare (oltretutto, le Kenda sono tradizionalmente piuttosto robuste anche nei casing meno gravity oriented). La Nevegal 2, poi, ha tasselli più accentuati rispetto alla Hellraiser, dunque avrebbe dovuto (a logica) patire meno in termini di pura trazione rispetto a quest’ultima, sebbene con una mescola meno morbida (che, peraltro, dovrebbe favorire la scorrevolezza).
Misure nominali, entrambe, da 2.40.
In effetti, la Hellkat misura effettivi 2,44, mentre la Nevegal 2,36.
Per maggior chiarezza, inserisco un paio di foto.
Le Hellkat presentano una tassellatura decisamente aggressiva, che alterna gruppi di due e tre tasselli nella fascia centrale. Ciò favorisce la transizione ed una guida rotonda all’anteriore (diversamente da MM e Minion che, invece, prediligono un approccio più deciso, motivo per cui - pur trattandosi di gomme eccellenti - non si confanno al mio tipo di guida). I tasselli sulla spalla, poi, presentando un’alternanza di due quadrati ed uno ad elle, tutti incavati per aumentare gli spigoli in presa, sembrano disegnati per assicurare un mordente eccezionale.
Il disegno della Nevegal è decisamente meno aggressivo, ma comunque più che adeguato per una copertura utilizzata al posteriore, mentre anche a prima vista, pare evidente un supporto in transizione pressochè continuo dal canale centrale alla spalla.
Ma ciò che conta è la prova sul campo e lì, bhe, siamo su un livello di eccellenza assoluta.
Se già mi avevano ben impressionato le Hellkat in mescola standard, la RSR di contro assicura livelli di grip e di tenuta che manco il pietrisco smosso si sogna di mettere in crisi. Precisione e sicurezza sono gli attributi che mi vengono in mente per primi, ma ad un livello tale da permettere a chiunque di esprimersi al meglio. La facilità di conduzione è esemplare, così come la rotondità e fluidità nella ricerca dello spigolo. Le Nevegal, peraltro, seguono adeguatamente cotanto timone, assicurando ottima trazione e attitudine ad essere rilanciate senza disperdere watt anche nelle erte sterrate più ripide, grazie probabilmente alla carcassa ben strutturata, senza dimenticare la capacità frenante in discesa, grazie a tasselli che non mollano mai, sulle rocce e anche sul viscido.
Infine, il che non guasta, assicurano anche una capacità di assorbimento di buche e asperità (coadiuvando dunque al meglio le sospensioni) che donano un inaspettato miglioramento al livello di confort globale, percepibile sopratutto sulle lunghe distanze.
Ieri ho potuto testarle bene su un percorso di una sessantina di chilometri, che comprende situazioni molto variegate (hardpack e smosso, sottobosco, pietrisco) senza considerare il nubifragio finale che ha reso “tonica” l’ultima parte, e la soddisfazione è stata totale.
Consigliate senza riserve.