La sequela della autoimposizione di potenza della bike industry sta prendendo sempre più piede.
Qualche giorno fa c’è stato un incontro patrocinato dalla rivista e eMTB-Magazine che ha visto la partecipazione di rappresentanti dei più importanti player:
“Here’s an overview of the manufacturers and stakeholders involved:
Accell Group (Haibike, Lapierre, Ghost), AMFLOW, BH, Bosch, Brose, Cannondale, Canyon, Centurion, Comodule, Compositence, DJI,
DT Swiss, FOCUS, Giant, Mahle, Merida, MOUNTAINBIKE Magazin, Pivot, Porsche, Propain, Rocky Mountain, Scott, SEG,
Shimano/Paul Lange, Specialized,
SRAM, Supertrail, Trek, UCI, Unno, Velotech, Whyte, Yeti, YT, ZF”
le aziende sembrerebbero unananimamente convinte ad autoregolamentare la potenza massima dei motori a 750 watt. Questa volontà di porre fine alla rincorsa continua a prestazioni più esasperate che sembra essere stata accelerata da DJI, è fatta al fine di non snaturare l’ebike e andare incontro a ben più pesanti conseguenze legislative. Inoltre sono anche propense per il futuro a spostare l’attenzione del marketing, dai numeri di una scheda tecnica alle emozioni che la bici stessa sa darci.
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