Oramai i dischi in commercio sono praticmente tutti di tipologia "narrow", con pista frenante mediamente alta intorno ai 15mm, più o meno regolare nel profilo esterno (wave) e nella foratura. Le pastiglie hanno ferodo di altezza inferiore a queste altezze, dagli 11 ai 13mm, normalmente.
La tendenza, anche su impianti non destinati alle bici, è di avere dischi più grandi ma con pista e ferodi bassi, per questi ultimi privilegiando lo sviluppo longitudinale anzichè l'altezza. Questo perchè, a parità di superfice e coefficente di attrito, e di forza applicata, il raggio medio (valore che determina il momento frenante) sarà più grande, malgrado il raggio massimo sia lo stesso. Esempio: in un disco da 200mm, il raggio medio di una pista frenante (chiamiamola, per comodità, altezza di contatto) alta 30mm sarà di 85mm (stabilito il raggio massimo di 100mm, il minimo di 70mm, la media è (100+70):2=85); in un disco, sempre da 200mm, con pista da 15mm, il raggio medio è di 92,5mm.
Ecco perchè (oltre ad altre dinamiche) privilegiamo pinze a più pistoncini che si sviluppano in lunghezza, con pastiglie di bassa altezza, anche di poco superiore ai 10mm.
Sulla possibile superfice di contatto inferiore, in realtà la pressione esercitata è uguale sia che la superfice sia grande o piccola, così come lo è il coefficente di attrito, quindi, entro limiti ragionevoli, la sua importanza è relativa. Il problema principale di una piccola superfice di contatto è lo smaltimento del calore generato dell'attrito e qui entrano in gioco principalmente i materiali, forme e dimensioni, queste ultime in particolare per quanto riguarda il disco, nei termini di disegno della pista (leggi foratura, profilo ecc) e spessore. Un disco e una pastiglia di qualità determinano l'efficenza della frenata, quindi!