Test Specialized Turbo Levo G4

bracchetto scout

Ebiker celestialis
9 Dicembre 2018
9.102
12.358
113
56
bergamo
Visita Sito
Bici
specy turbolevo comp m5 rossa
Questo ven il motore cainava(vedi video sotto)...sab giro tranqui nel senso che usato poche assistenze(2150d+)e tornata silenziosa,ieri manche di super cross xche solo unoraemmezza tornato cosi stile cane morto...oggi se schiacciavo ancora un po bottone accensione esplodeva :D:D:D:D..mecca fatto sentire detto cinghia....mangi pane e volpe la mattina gli ho detto...voleva lanciarmi la corona 10/52 come i ninja...ma sapeva che se nn mi uccideva scappavo con la cassetta nuova...attendo notizie.Domani chiuso xó sacramento unico paese in italia che fan gg chiusura il mercoledi:joy::joy::joy:Brakky
 
Ultima modifica:

Mrslate

Ebiker celestialis
25 Settembre 2016
4.413
1.822
113
50
Leivi
Visita Sito
Bici
Modraker Crafty XR
o_O Nn trovo l altro tread la schiaccio qui...il mio motore mi ha lasciato,6800 km,devo dire tra tutti ë stato uno dei piu longevi,il mecca nn ci voleva credere quando mi ha rivisto:joy:il problema ê che nn si accende piu e sacramento nn ho potuto abbassare le assistenze:Dripartirá a scaramellarmi la minchia quando andró a prenderla,vi terró aggiornati...spero faccian presto visto il buon cliente che sono:joy::joy::joy:.chiaramente giusto che arrivino i 30 gradi e cielo terso da ora:(Brakky
Hai provato a far girare al contrario tutta la trasmissione partendo dalla ruota?
Potrebbe esser semplicemente il cavetto tra batteria e motore, a me era capitato così ed ho visto che il meccanico faceva questa prova.
 
  • Like
Reactions: bracchetto scout

Fabridoc

Ebiker grandissimus
13 Ottobre 2016
1.473
608
113
64
Borgaro
Visita Sito
Bici
Mondraker crafty R
Mah io dubito molto. Con le full superpotenti e con scelte di battterie che circolano, a mio parere il segmento delle light si ridurrà ancora. Imho
Dipende. Ti ricordi le prime e-bike con gomme da 3,00" ? Poi scese a 2,8 in seguito 2,6 e via andare. Il bello era leggere le motivazioni di ogni scelta.
Per me ,sarà che sono leggero io,questa corsa alle potenze elevate durerà poco.
Poi, si sa, business Is business.
 

tostarello

Staff
Moderatur
15 Settembre 2016
4.626
6.603
113
68
Roma
Visita Sito
Bici
cube stereo hybrid ONE55 slx
Sarà l'umorismo teutonico... ma non l'ho mica capita...
E' un modo di dire simile al nostro "la botte piena e la moglie ubriaca", non esiste un maiale (di cui non si butta via nulla) che faccia anche la lana, il latte e le uova, una e-bike (o un qualsiasi prodotto) non può eccellere in tutto, la leggerezza comporta minor autonomia/potenza.
 

kilowatt

Ebiker celestialis
25 Marzo 2018
10.421
7.467
113
Milano
Visita Sito
Bici
Cube Stereo Hybrid 120 One 500 2018
Dipende. Ti ricordi le prime e-bike con gomme da 3,00" ? Poi scese a 2,8 in seguito 2,6 e via andare. Il bello era leggere le motivazioni di ogni scelta.
Per me ,sarà che sono leggero io,questa corsa alle potenze elevate durerà poco.
Poi, si sa, business Is business.
Mah. Si diceva anche della corsa alle batterie più grandi (625 cosa te ne fai ecc). Adesso siamo a 800/900. Per i motori penso che finché non cambieranno le norme, la corsa alla potenza proseguirà. E anche i light diventeranno più potenti. Sempre imho
 
  • Like
Reactions: slowman and junkers

Oettam20

Ebiker potentibus
17 Settembre 2016
916
1.080
93
Lombardia
Visita Sito
NB: quanto descritto è un racconto semiserio, ho messo insieme le idee qualche tempo dopo aver provato la Levo Gen 4 in una demo, che non ha intenzione di essere la verità assoluta, ma solo la mia personalissima opinione che condivido.

The New Levo Gen4: la MILF* arrivata lunga alla prova costume

*MILF: Mountanbike I like to Fly o_O

Partiamo dalla fine

Mentre la accarezzo amorevolmente con la spugna insaponata, stanco per le due giornate di riding intenso, mi godo questo momento Zen in silenzio. La vedo lì, delicatamente coricata sul fianco, nella sua livrea arancione caco. E non posso fare a meno di provare dei sentimenti contrastanti per questa bici ed il suo brand che ho nel cuore… e per quel tubone e quella perlomeno strana Fox 36 Rhythm e vetusti dischi Centerline su una bici da 8000 euro del 2026. Come se mi trovassi di fronte a una bella signora.
Avete presente quelle signore piene di esperienza, con un fascino maturo, quello di chi ne ha viste tante e ha una storia interessante da raccontare? A volte però, quel fascino è accompagnato da un filo di supponenza, da quell’atteggiamento snob di chi ragiona ancora come se avesse 25 anni e il mondo in mano... dimenticandosi che i 25 anni sono passati. O meglio: il contesto è cambiato e, attorno a lei, ci sono tante altre molto più fresche, attraenti e pure simpatiche. E il mondo non è più lo stesso.

Ma facciamo un passo indietro di qualche ora, senza giungere ad affrettate conclusioni...

Ed iniziamo la prova, finalmente dal vivo e finalmente sotto il mio sedere. L'ho aspettata per due anni, dalla prima teorica uscita dell'autunno 2023. L’unica finalità di questo test è capire se sarà lei la mia prossima compagna elettrica. Ho provato tutte le ultime eMTB di Specialized: dalla prima Levo (un altro pianeta rispetto i cancelli dell'epoca, ma ero troppo muscolare — solo millimoli di lattato e ripetute — per poterla possedere), alla prima Kenevo con l’Ohlins, passando poi per le Levo SL 1 e 2, Kenevo SL 1 e 2, Levo Gen 3. Con tutte ho passato almeno una giornata di riding e posso quindi collocare questa bici nel giusto contesto del brand americano. In ogni caso, erano tutte bici che si distinguevano nettamente rispetto alla concorrenza, e con la famiglia Kenevo mi sono pure innamorato pazzamente, tanto che ne ho possedute due. Non ho velleità di dire che questa sia una prova universale, è solo un parere personale, per il mio stile di guida e per le sensazioni che cerco da una bici. Non rappresento la media dell’utente, ammesso che esista un "utente medio".

Scelgo un percorso forse un po’ impegnativo, che definirei "severo ma giusto" percvhè gli obbiettivi di giornata sono tanti e questi trail dovrebbero darmi parecchie informazioni. Vorrei testare la forza del motore sul ripido, verificare la migliorata trazione e il bilanciamento dei pesi nelle salite tecniche e viscide, ma anche capire le doti dinamiche in discesa, dal flow al tecnico sassoso incazzato. E non dimentichiamo i consumi.

La giornata è soleggiata, ma il terreno — che va dal sottobosco compatto al roccioso frastagliato viscido — è fradicio per l’acqua dei giorni precedenti. La bici, una Levo Gen 4 Comp in taglia S4, è settata con la calotta della serie sterzo a -1° (più aperta di sterzo), il flip chip dell’ammortizzatore in posizione “Low”, il carro in posizione “Short”. Il setting motore l’ho personalizzato così:
  • ECO 10/20 per la massima autonomia
  • TRAIL 30/40 per una spinta decente ma senza drenare la batteria
  • TURBO 100/100 per la massima spinta
Metto lo shuttle a zero. Reattività media e Overrun al massimo: oggi ci sarà tanto tecnico con gradoni in salita.

Tiro fuori il bilancino e la peso così come mamma "S" l'ha fatta ma con i pedali: 24,52 kg. Faccio lo stesso con la mia Rise LT, con forcella da 38, ammortizzatore RockShox Vivid a molla in acciaio e pneumatici da 1,4 kg l’uno: 21,77 kg. Ieri ho pesato anche la Levo expert Gen 3 dell'Ing e la bilancia diceva 24,1 con mouse e tanto fango attaccato. Guardo il peso ma non mi formalizzo: in fondo, la bici avuta precedentemente — che tanto ho amato per le sue doti dinamiche — era una Rocky Mountain Altitude Powerplay in alluminio, che pesava 25,5 kg, e il peso non è mai stato un problema o uno svantaggio, se non nel portage . Sopra i 10 all’ora il peso spariva e iniziava il puro piacere.
 
Ultima modifica:

Oettam20

Ebiker potentibus
17 Settembre 2016
916
1.080
93
Lombardia
Visita Sito
La Salita e il motore

Dopo i primi tratti in salita su asfalto in Eco, noto subito una spinta eccessiva per i miei gusti che prediligo spingere sui 180/200watt per fare la giusta fatica. Strano... sono al 10% di assistenza e la nuova app non permette di impostare un valore inferiore. Per giunta, hanno tolto gli incrementi del 5%: ora si può solo aumentare di 10 in 10.
Mettendo il parametro di assistenza al 10% e sapendo che la spinta massima dovrebbe essere attorno al 400%, supponevo un aiuto del 40%. Cioè: io spingo 100 watt sui pedali e lui me ne dà circa 40 in più. In fondo faccio circa lo stesso con l’EP801RS: l’Eco lo lascio al livello 5, che corrisponde al 30% di moltiplicazione della forza espressa sui pedali.
Ma guardando il display e confrontando i watt spinti vs. la potenza meccanica del motore, vedo che questo secondo valore è fisso fra 138 e 142 watt, anche quando spingo 100 watt sui pedali... Ma come? Stiamo parlando di una moltiplicazione di più del 100% in Eco al 10%?
Il motore, giustamente, non spinge più di 140 watt perché il parametro del 20% della potenza di picco corrisponde ai quasi 700 watt × 0,20 = 140 watt... ma quei 140 watt sono praticamente fissi.
Con questa impostazione, il motore mi permette di fare i primi 160 m di dislivello su asfalto del giro col 5% di batteria consumata, il che mi darebbe un’autonomia teorica di 3000 m in Eco. Bene ma non benissimo, considerato che con l’Eco della Rise e la batteria da 630 Wh il dislivello teorico si attesta sui 3500 m...
Ma perché fai giri da 3000 m?!? La risposta è: sì, una o due volte l’anno, ma non è questo il punto. Cerco di sfruttare l’Eco il più possibile nei normali tratti pedalabili di avvicinamento alle sezioni interessanti, per poi avere abbastanza batteria per poter utilizzare il Turbo nelle salite trialistiche e divertirmi al massimo. Tranquillo trasferimento – PS in salita – trasferimento – PS in discesa. Questo è il giro tipico del sabato che mi dà gusto, con dislivelli fra i 1600 e 2200 m nei più disparati scenari prealpini e alpini.
Eccoci nel frattempo arrivati al primo trail in salita dove voglio vedere le doti del motore al massimo della potenza: "I muri di Meride", un acciottolato di 1,37 km con un dislivello di 253 m e una pendenza media del 18,4%, ma che in realtà oscilla fra il 10% e il 32%. La superficie è ricoperta di grandi massi in rocce calcaree sconnesse e con qualche pietra mancante. Nulla di estremamente tecnico, ma di certo non scorrevole.
Parto spingendo vigorosamente sui pedali, cercando di tenere la mia potenza i 250 e 350 watt e cadenza sui 90 rpm. Il KOM della salita è del più leggero Gorj in 7:26 con una Levo gen3, il mio è in 7:32 fatto con la Scor 4060 e il nuovo EP801 in modalità Race.
Mentre salgo noto un’ottima posizione di pedalata, un ammortizzatore che, una volta andato a sag dinamico, dona un grande supporto, ideale per le salite così pendenti. Ma, con il passare dei minuti, noto un leggero indurimento della pedalata in alcuni frangenti... Vuoi vedere che è una sorta di "traction control", indicato dai progettisti come uno dei miglioramenti di questo motore? Invero la cosa mi dà un po’ fastidio: stiamo parlando di un battito di ciglia dove il motore sembra mancare, tendenzialmente in corrispondenza degli urti più forti.
Finisco il tratto con il cuore a 170 bpm, 276 watt normalizzati e una cadenza media di 88 rpm. Ho migliorato il mio tempo di 10 secondi. Buono, ma pensavo meglio, visto che sulla carta questo motore ha 101 Nm contro gli 85 Nm dell’EP801 ed un centinaio di Watt in più.
Continuo la salita in maniera più tranquilla. La salita diventa meno pendente ma a tratti più tecnica e con poco grip. Continuo ad apprezzare la direzionalità, anche se il pneumatico da 27,5" ha sicuramente meno trazione sui sassi smossi, sul fango e sul viscido rispetto a quello da 29" a cui sono abituato. Non una differenza abissale, ma comunque sufficiente a fare la differenza fra passare un ostacolo o fermarsi quando si è al limite delle proprie capacità di guida ed aderenza.
È proprio nelle ripartenze in salita ripida, in Turbo, su un terreno fangoso, che non posso fare a meno di notare come la ruota spinni e io rimanga fermo. Ma non c’era il traction control? Complice l’Overrun impostato alto e la trazione limitatissima del suolo, in Turbo basta una pestata sui pedali e la ruota fa due giri a vuoto prima di fermarsi... e la bici non si muove.
Molto diverso dalle sensazioni provate con il nuovo Bosch e anche con il DJI in ripartenza da fermo, dove sembra che il motore riesca a leggere il terreno e diventi un’estensione delle proprie gambe. Felpato nei primi metri di riparteza e poi sempre piu vigorosi non appena l'inerzia della eMTB si avvia.
Intanto, sul Garmin collegato alla Levo appaiono strani messaggi: "batteria eBike scarica", anche se la batteria è ora al 65%... e dopo qualche secondo appare pure una scritta su sfondo rosso sul display della Levo: "verificare connessione batteria" o qualcosa di simile. Dopodiché la bici perde colpi, come se avesse dei vuoti di carburazione, e poi si spegne. Provo a riaccenderla e tutto riparte come nulla fosse.
Questo fastidioso comportamento mi seguirà per tutta la mattinata. E pur avendo avvitato e svitato la batteria più volte — operazione molto veloce e facile — e verificato che i contatti fossero puliti e asciutti, si è ripresentato ad ogni sobbalzo, impedendomi di affrontare le successive salite tecniche con naturalezza e di delinearne un’opinione ancora più precisa in questi frangenti! 20" in Turbo, 2 secondi spenta, 15" in Turbo, 1" spenta e così via... Ovviamente costringendomi a scendere dalla bici e spingere quando questo avveniva nei tratti tecnici. Spingere la bici con il Walk, che funziona piuttosto bene ed ha una spinta progressiva: lenta all’avvio e man mano più vigorosa.

La discesa e l'handling

Arrivati in vetta e fatte le foto di rito, si inizia la discesa: prima su uno scorrevole sterrato in cresta alternato a tratti molto brevi di rocce fisse, poi nella seconda parte molto lenta e trialistica. La bici ha quote geometriche che la fanno risultare agile, troppo per i miei gusti, a costo di perdere aderenza della ruota posteriore. Ad onor del vero, sono un amante della 29" posteriore, ma su altre bici mullet questa tendenza del posteriore a scappar via era molto più contenuta. Non so in che percentuale questo sia da attribuire al pneumatico posteriore, alla taratura dell’ammortizzatore o alle quote ciclistiche. Mi riferisco alle curve veloci, a bici piegata su un terreno duro, con poca aderenza per la pioggia, sinistra destra, sul piatto e senza appoggi.
Capita questa peculiarità, ed aggiustando la centralità della mia posizione del corpo, inizio la discesa e ben presto mi trovo nel tratto roccioso: massi umidi alternati a scalini. Qui non ho la confidenza della Rise pimpata. Per avere un feedback ancora più immediato, alterno a brevi tratti la Rise che sta usando Timoty con questa Levo. Appena switcho sulla Orbea, aumenta la sensazione di controllo, il che mi invita a chiudere i passaggi al limite fra il ribaltamento e la distruzione del paramotore — cosa che con la Levo risulta più macchinosa, meno naturale, con meno margine di controllo dell'eventuale errore.
La caratteristica che più mi destabilizza, scusate il gioco di parloe, è il bilanciamento dei pesi. Appena si arretra leggermente sul ripido, il carro cosi corto favorisce l'alleggerimento del peso sull'anteriore, con conseguente minor aderenza e direzionalità. In pratica se la posizione sul ripido tecnico tutto curve non è perfetta, la bici tende ad andare dritta in uscita. E' in ogni caso un errore del rider ma questa bici pretede una centralità molto accentuata nei passaggi trialistrici, almeno col carro corto come la sto utilizzando io.
Continuo la giornata ricevendo feedback simili nelle varie situazioni, e tanto più il trail è liscio, spondato, artificiale, tanto più lei si trova a suo agio. Oppure, viaggiando ben lontani dal proprio limite, diventa una paciosa compagna di avventure che renderà tutto molto semplice.
 
Ultima modifica:

Oettam20

Ebiker potentibus
17 Settembre 2016
916
1.080
93
Lombardia
Visita Sito
Ma chiediamo anche altri pareri:

Per avre un quadro piu completo chiedo anche al mio compagno di uscite l'Ing, un feedback avendola usata il giorno prima, in un giro nelle terre del Diretur ( Monte Bar ). L'ing è un rider con tanta esperienza che gli permette di chiudere quasi tutti i passaggi ostici in discesa, ma ha un tecnica limitata, non ha tempo per allenarsi e di contro ha una passione smodata per la "fuga dallo stress, del sabato" nelgi ambienti montani più selvaggi, specie se Svizzeri. Condividiamo spesso le stesse avventure ma con velocità di discesa diverse. Gode a fare le discese quanto me, ma non gli frega nulla di finirle un minuto prima o un minuto dopo. Le assapora come fossero un buon calice di vino. Possiede una Levo G3 Expert. Non ha notato differeze abissali con la sua Levo Expert, si è accorto della spinta maggiore del motore perche il Sabato sera mi scrive su WA "sono meno stanco del solito nonostante i più di 2000mt di dilivello". Ha notato anche una agilità forse migliroata rispetto al G3 e consumi superiorei nonostante la più capiente batteria. Conferma che il 20% di assitenza della Gen 3 assiste meno del 10% di assitenza della G4 e consuma anche di meno. I 2000 mt d+ alternado tutte le assitenze sono stati fatti con una batteria residua del 9%. L'ing ha amato l'assitenza auto nella modalita"Auto "-" ( si puo settare su 3 livelli ) e se questa dovesse garantire 2000mt abbondanti di dislivello, potrebbe essere la sua preferita da ternere per il 90% dei giri e zero ansia da batteria. Tutti noi in quella uscita non abbiamo fatto a meno di notare con il Brose a cinghia ultima versione, cambiato in garanzia 400km fa, sia nettamente piu silensioso a basse intensità rispetto al nuovo Specialized e che in ogni caso l'EP801 è il più rumoroso e fastidioso nel tono di tutti, al netto della discesa dove lo Shimano è ancora peggio. l'Ing per la prima volta dopo tanto tempo ha anche avuto male alle braccia, chiara indicazione che la differenza fra la 36 Rithm e la 38 Performance Elite della sua Levo si sente eccome. E' convinto di acquistarea...? non c'è nulla che lo abbia fatto gridare "si la voglio subito, ora!" E' rimasto con qualche punto di domanda, la volgia di valuatre anche altre bici e un parere tiepidamente positivo. Cercava qualcosa di più leggero ed innovativo per avere lo spunto al cambiamento.

E andiamo all'opposto dello spettro di utenza, Timoty, agonista U23 nell'Enduro, guida attiva tutta salti e poca paura. Gli è piaciuta? Si gli è piaciuta dicendo però che se dovesse fare il tempo in prova speciale vorrebbe la mia Rise LT da sbattere dentro alle curve e uscire forte. Timoty ha una tencica molto buona in discesa ma solo media nell'affrontare salite trailistiche con poca aderenza in ebike, d'altronde in questo frangente ha pochissima esperienza, lui che usa per il 99% del tempo una endurona da 16 kg. In salita ha preferito la Levo rispetto la Rise per l'evidente vantaggio di potenza ( 666 vs 400watt ) che rende le cose più semplici per la maggiore spinta ma non riuscendo a passare alcuni ostacoli a "zero appoggi" fatti da me con la Rise Gli è piaciuto che la bici si alzasse in Manual con una facilità mai vista su altre eBike. E' rimasto però un po' spiazzato nelle PS più tecniche, rocciose con poca aderenza a causa del peso che non gli permetteva di tenere la guida simile a quella che ha con la sua bici normale e gli dava meno confidenza a causa della "deriva" in drift della bici. E' però rimasto innamorato del Genie, bello sensibile all'inizio della corsa ma con tanto supporto nella parte finale con tanta confidenza per salti e drop. In altre parole se Timoty dovesse andare in bike park a fare Party Laps con gli amici sceglierebbe la Levo, se volesse fare il tempo in specile Enduro prenderebbe al Rise.

Torniamo alla fine:

Qui, con la spugna in mano, penso che da un lato Specialized sembri aver puntato all’ebiker medio: quello che pedala poco, che fa percorsi più flow, che ha una tecnica nella norma. Cioè, la bici deve facilitare la vita al biker e non richiedere necessariamente una tecnica evoluta di guida. Giri il manubrio e curva in un fazzoletto. Pedali poco e ti tira su in salita. In America direbbero: "Couch Potato tuned".
Dall’altro, è evidente che tra le priorità ci fosse il mantra del “Zero problemi, zero interventi in garanzia", forse impauriti dalle rotture di cinghia del passato e dai problemi alle batterie riscontrati su altri brand. Così hanno sovradimensionato il motore — e realizzato una batteria bella cicciotta, con un case in metallo che sembra progettato per resistere a una granata. Sicurezza prima di tutto, certo, ma il risultato è un prodotto un po’ conservativo, che sembra voler rassicurare più che emozionare.
Detto questo: sto forse dicendo che la Levo è una cattiva bici? Assolutamente no. Chi la acquisterà si porterà a casa una fonte di gioie e divertimento. Ha ancora tante caratteristiche al top: prima fra tutte il nuovo ammortizzatore Genie, che unisce leggerezza a un feeling quasi da molla, davvero notevole. Oppure il display e l’interfaccia: finemente evoluti, ricchi di funzionalità e completamente settabili anche direttamente dalla bici, e interfacciabili facilmente con Garmin. E che dire della facilità con cui fa la curva? Anche il biker meno tecnico riuscirà a girare con naturalezza tra i tornantini, in salita e in discesa. Il motore ha tanta coppia e spinta e, se non si ha ansia da batteria sui giri epici, è un’ottima unità.

Perché allora non mi è piaciuta del tutto? Perché mi è sembrata una bici con troppi compromessi. Suppongo compromessi derivati dai tempi post pandemici che abbiamo attraversato e dalla filosofia aziendale: da un lato il reparto vendite che gridava a gran voce di aspettare con il lancio per non compromettere ancora di più l’overstock giacente, dall'altro quello finance che chiedeva a gran voce di aumentare i margini per compensare le perdite dovute ai megasconti sul listino dell catalogo 23/24, e infine il marketing che voleva numeri spettacolari, meglio di tutti, con 101 Nm, 666 Watt e 840 Wh per vincere la gara della simbologia numerica. E poi le mille ricerche di mercato su ciò che volevano gli utenti... quello che volevano due anni fa, però! "Ma noi la volevamo fare proprio cosi..." CIT Specialized:D
Il risultato? Una media di diverse filosofie progettuali e di quello che chiedeva il mercato: un progetto annacquato per piacere a tutti. Il risultato sono masse super-centralizzate, con una batteria corta e abbastanza goffa, un motore stretto e basso, e un carro da 435 mm che più corto non si può. Ne esce fuori una via di mezzo: pesante da un lato, ma agile di ciclistica per compensare il peso.
Per assurdo, con questo peso, avrei preferito scelte più nette verso il lato Gravity: una bici con 170/160 mm di escursione, un carro più lungo e una sospensione più evoluta, stile Kenevo SL. Ma capisco che stiamo parlando di una Levo, e questo non sarebbe stato possibile per la Golf delle eMTB.
Allora, se invece avessero voluto davvero mantenere un carattere agile e svelto, col carro corto e reattivo in pedalata, avrebbe avuto più senso abbinare il tutto a un insieme più leggero — di almeno due chili — come hanno fatto competitor quali Santa Cruz, Transition, Norco, AM Flow, solo per citarne alcuni. Una bici sulla falsariga della Levo SL vitaminizzata, con 21/22 kg, se la sarebbe giocata ad armi pari di sicuro.

Le (personalissime) conclusioni:

Ecco, provando la nuova Levo, questa è la sensazione che mi è rimasta: È sempre una signora di classe, per carità — con due chili di troppo, qualche ruga sul tubo obliquo, una silhouette non più da top model — cioè nonostante la tanta esperienza non ha più le caratteristiche per salire sul piedistallo e dichiararsi senza paragoni, come mamma Specialized afferma forte nella campagna marketing o come il prezzo suggerirebbe.
I paragoni ci sono, eccome. E lei è arrivata in ritardo alla prova costume, convinta di essere la splendida figa senza paragoni di sempre.

My 2 cents
 

bracchetto scout

Ebiker celestialis
9 Dicembre 2018
9.102
12.358
113
56
bergamo
Visita Sito
Bici
specy turbolevo comp m5 rossa
:joy:Ma chiediamo anche altri pareri:

Per avre un quadro piu completo chiedo anche al mio compagno di uscite l'Ing, un feedback avendola usata il giorno prima, in un giro nelle terre del Diretur ( Monte Bar ). L'ing è un rider con tanta esperienza che gli permette di chiudere quasi tutti i passaggi ostici in discesa, ma ha un tecnica limitata, non ha tempo per allenarsi e di contro ha una passione smodata per la "fuga dallo stress, del sabato" nelgi ambienti montani più selvaggi, specie se Svizzeri. Condividiamo spesso le stesse avventure ma con velocità di discesa diverse. Gode a fare le discese quanto me, ma non gli frega nulla di finirle un minuto prima o un minuto dopo. Le assapora come fossero un buon calice di vino. Possiede una Levo G3 Expert. Non ha notato differeze abissali con la sua Levo Expert, si è accorto della spinta maggiore del motore perche il Sabato sera mi scrive su WA "sono meno stanco del solito nonostante i più di 2000mt di dilivello". Ha notato anche una agilità forse migliroata rispetto al G3 e consumi superiorei nonostante la più capiente batteria. Conferma che il 20% di assitenza della Gen 3 assiste meno del 10% di assitenza della G4 e consuma anche di meno. I 2000 mt d+ alternado tutte le assitenze sono stati fatti con una batteria residua del 9%. L'ing ha amato l'assitenza auto nella modalita"Auto "-" ( si puo settare su 3 livelli ) e se questa dovesse garantire 2000mt abbondanti di dislivello, potrebbe essere la sua preferita da ternere per il 90% dei giri e zero ansia da batteria. Tutti noi in quella uscita non abbiamo fatto a meno di notare con il Brose a cinghia ultima versione, cambiato in garanzia 400km fa, sia nettamente piu silensioso a basse intensità rispetto al nuovo Specialized e che in ogni caso l'EP801 è il più rumoroso e fastidioso nel tono di tutti, al netto della discesa dove lo Shimano è ancora peggio. l'Ing per la prima volta dopo tanto tempo ha anche avuto male alle braccia, chiara indicazione che la differenza fra la 36 Rithm e la 38 Performance Elite della sua Levo si sente eccome. E' convinto di acquistarea...? non c'è nulla che lo abbia fatto gridare "si la voglio subito, ora!" E' rimasto con qualche punto di domanda, la volgia di valuatre anche altre bici e un parere tiepidamente positivo. Cercava qualcosa di più leggero ed innovativo per avere lo spunto al cambiamento.

E andiamo all'opposto dello spettro di utenza, Timoty, agonista U23 nell'Enduro, guida attiva tutta salti e poca paura. Gli è piaciuta? Si gli è piaciuta dicendo però che se dovesse fare il tempo in prova speciale vorrebbe la mia Rise LT da sbattere dentro alle curve e uscire forte. Timoty ha una tencica molto buona in discesa ma solo media nell'affrontare salite trailistiche con poca aderenza in ebike, d'altronde in questo frangente ha pochissima esperienza, lui che usa per il 99% del tempo una endurona da 16 kg. In salita ha preferito la Levo rispetto la Rise per l'evidente vantaggio di potenza ( 666 vs 400watt ) che rende le cose più semplici per la maggiore spinta ma non riuscendo a passare alcuni ostacoli a "zero appoggi" fatti da me con la Rise Gli è piaciuto che la bici si alzasse in Manual con una facilità mai vista su altre eBike. E' rimasto però un po' spiazzato nelle PS più tecniche, rocciose con poca aderenza a causa del peso che non gli permetteva di tenere la guida simile a quella che ha con la sua bici normale e gli dava meno confidenza a causa della "deriva" in drift della bici. E' però rimasto innamorato del Genie, bello sensibile all'inizio della corsa ma con tanto supporto nella parte finale con tanta confidenza per salti e drop. In altre parole se Timoty dovesse andare in bike park a fare Party Laps con gli amici sceglierebbe la Levo, se volesse fare il tempo in specile Enduro prenderebbe al Rise.

Torniamo alla fine:

Qui, con la spugna in mano, penso che da un lato Specialized sembri aver puntato all’ebiker medio: quello che pedala poco, che fa percorsi più flow, che ha una tecnica nella norma. Cioè, la bici deve facilitare la vita al biker e non richiedere necessariamente una tecnica evoluta di guida. Giri il manubrio e curva in un fazzoletto. Pedali poco e ti tira su in salita. In America direbbero: "Couch Potato tuned".
Dall’altro, è evidente che tra le priorità ci fosse il mantra del “Zero problemi, zero interventi in garanzia", forse impauriti dalle rotture di cinghia del passato e dai problemi alle batterie riscontrati su altri brand. Così hanno sovradimensionato il motore — e realizzato una batteria bella cicciotta, con un case in metallo che sembra progettato per resistere a una granata. Sicurezza prima di tutto, certo, ma il risultato è un prodotto un po’ conservativo, che sembra voler rassicurare più che emozionare.
Detto questo: sto forse dicendo che la Levo è una cattiva bici? Assolutamente no. Chi la acquisterà si porterà a casa una fonte di gioie e divertimento. Ha ancora tante caratteristiche al top: prima fra tutte il nuovo ammortizzatore Genie, che unisce leggerezza a un feeling quasi da molla, davvero notevole. Oppure il display e l’interfaccia: finemente evoluti, ricchi di funzionalità e completamente settabili anche direttamente dalla bici, e interfacciabili facilmente con Garmin. E che dire della facilità con cui fa la curva? Anche il biker meno tecnico riuscirà a girare con naturalezza tra i tornantini, in salita e in discesa. Il motore ha tanta coppia e spinta e, se non si ha ansia da batteria sui giri epici, è un’ottima unità.

Perché allora non mi è piaciuta del tutto? Perché mi è sembrata una bici con troppi compromessi. Suppongo compromessi derivati dai tempi post pandemici che abbiamo attraversato e dalla filosofia aziendale: da un lato il reparto vendite che gridava a gran voce di aspettare con il lancio per non compromettere ancora di più l’overstock giacente, dall'altro quello finance che chiedeva a gran voce di aumentare i margini per compensare le perdite dovute ai megasconti sul listino dell catalogo 23/24, e infine il marketing che voleva numeri spettacolari, meglio di tutti, con 101 Nm, 666 Watt e 840 Wh per vincere la gara della simbologia numerica. E poi le mille ricerche di mercato su ciò che volevano gli utenti... quello che volevano due anni fa, però! "Ma noi la volevamo fare proprio cosi..." CIT Specialized:D
Il risultato? Una media di diverse filosofie progettuali e di quello che chiedeva il mercato: un progetto annacquato per piacere a tutti. Il risultato sono masse super-centralizzate, con una batteria corta e abbastanza goffa, un motore stretto e basso, e un carro da 435 mm che più corto non si può. Ne esce fuori una via di mezzo: pesante da un lato, ma agile di ciclistica per compensare il peso.
Per assurdo, con questo peso, avrei preferito scelte più nette verso il lato Gravity: una bici con 170/160 mm di escursione, un carro più lungo e una sospensione più evoluta, stile Kenevo SL. Ma capisco che stiamo parlando di una Levo, e questo non sarebbe stato possibile per la Golf delle eMTB.
Allora, se invece avessero voluto davvero mantenere un carattere agile e svelto, col carro corto e reattivo in pedalata, avrebbe avuto più senso abbinare il tutto a un insieme più leggero — di almeno due chili — come hanno fatto competitor quali Santa Cruz, Transition, Norco, AM Flow, solo per citarne alcuni. Una bici sulla falsariga della Levo SL vitaminizzata, con 21/22 kg, se la sarebbe giocata ad armi pari di sicuro.

Le (personalissime) conclusioni:

Ecco, provando la nuova Levo, questa è la sensazione che mi è rimasta: È sempre una signora di classe, per carità — con due chili di troppo, qualche ruga sul tubo obliquo, una silhouette non più da top model — cioè nonostante la tanta esperienza non ha più le caratteristiche per salire sul piedistallo e dichiararsi senza paragoni, come mamma Specialized afferma forte nella campagna marketing o come il prezzo suggerirebbe.
I paragoni ci sono, eccome. E lei è arrivata in ritardo alla prova costume, convinta di essere la splendida figa senza paragoni di sempre.

My 2 cents
Vaccaboia...quasi come leggere mê :D :D :D :D :D :D :D :D bravino dai...se vuoi ti dó due dritte x dettagliare meglio.Brakky
 

Fabridoc

Ebiker grandissimus
13 Ottobre 2016
1.473
608
113
64
Borgaro
Visita Sito
Bici
Mondraker crafty R
Cosi ho intasato il thread :D:joy:
No,lo hai arricchito.
Grazie.
P.S. vorrei essere bravo a sufficienza per "sentire" tutto quello che hai descritto.
Spesso ci provo,a volte ci riesco.
E mi ritrovo in tante tue considerazioni.
P.S.2 Ma perché le bici non le fanno fare ai Rider invece degli esperti marketing, mannaggia la Maiella.