I fatti sono: un rider come noi e’ morto mentre faceva per sua scelta cio’ che probabilmente piu’ gli piaceva, come ognuno di noi fa. Perché ogni volta, e parlo in generale senza riferimenti in particolare a nessuno, dobbiamo giudicare e sapere i dettagli dei dettagli, andare nel profondo della cosa come se provassimo gusto nel farlo, come se ci appagasse, non so. Chi di dovere provvederà ad indagare, semmai. Questo vuol dire rispetto per la sua morte e per i familiari? Ah il rispetto, ah il provare vergogna, come sono lontani quei tempi. Oggi niente di tutto cio’ avviene. Tutto lecito, ci permettiamo ogni licenza. Torniamo a guardare a noi stessi, al nostro comportamento e giudichiamoCI mettendoCI in discussione…cosi’ facendo miglioreremo anche le relazioni con gli altri e il vivere comune.
RIP Andreas
RIP Andreas