La mia passione a due
ruote a pedali è cresciuta in mezzo ai boschi, tra sentieri e mulattiere, per divertimento e per fare un po' di attività fisica. Il ciclismo su strada non mi ha mai attirato, l'ho sempre ritenuto noioso e poco stimolante... Poi gli anni passano, la passione aumenta, come è cresciuta in me la voglia di scoprire nuovi mezzi (sempre con la e- davanti), nuovi modi di pedalare e nuovi orizzonti da esplorare; per questi motivi ho acquistato la mia prima bici da strada all'età di 48 anni dopo aver passato quasi 30 anni esclusivamente sulle ruote artigliate.
Nuovo mezzo, nuovi stimoli, nuova disciplina, nuova fatica, nuovi panorami, nuove sfide... tutto molto affascinante, ma già alla seconda uscita ho subito capito quanto la strada fosse immensamente più pericolosa del bosco, asfalti pieni di buche, automobilisti che non ti vedono, e se ti vedono non ti rispettano, camionisti che devono passare perché si credono "i re della strada", e a volte anche i pedoni che saltano giù dai marciapiedi senza guardare.
Per questi fattori sono giunto alla conclusione che la strada sia decisamente più pericolosa del fuoristrada. In MTB sono caduto diverse volte e in alcuni casi con lievi conseguenze, nella maggior parte lividi ed escoriazioni, ma nulla di grave; invece,
cadere su strada è un opzione che non va nemmeno considerata, tantomeno un incidente. Su strada, non 2 ma 4 occhi aperti, ogni cosa che ci circorda è un potenziale pericolo.
Non sono un ciclista esperto, ma da automobilista penso di aver percorso circa 1 milione di kilometri e averne visto di tutti colori, il consiglio che mi sento di dare a tutti, è di acquistare un set di
luci potenti da tenere
sempre accese in modalità lampeggiante per rendervi il più visibili possibile.