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Bè mi consola parzialmente il fatto che anche su questa foto ci ho impiegato abbastanza a trovarla...... hahahahahahaDal lontano 1984 si vede la targa (se non la vera ma la scritta con adesivi) Vedi l'allegato 7472 , ed anche prima
Scusa ma io non ho detto MINCHIATE. Se , per definizione, una bici elettrica è bloccata a 25 km orari, una gara per bici elettriche, deve mantenere questo requisito se è organizzata per promuovere a livello europeo l'uso di questi mezzi. Se invece si vuole fare una gara fra altre bici di altre categorie sappi che queste sono già codificate dal 1 gennaio 2016.No facciamo una categoria apposta per @Jack e-bike così la pianta di dire MINCHIATE !!!! .............................
Scusa ma io non ho detto MINCHIATE. Se , per definizione, una bici elettrica è bloccata a 25 km orari, una gara per bici elettriche, deve mantenere questo requisito se è organizzata per promuovere a livello europeo l'uso di questi mezzi. Se invece si vuole fare una gara fra altre bici di altre categorie sappi che queste sono già codificate dal 1 gennaio 2016.
Dal primo gennaio 2016 sono operative nuove norme di omologazione europee che tendono a mettere ordine nell’eterogeneo mondo delle bici elettriche il cui sorprendente successo negli ultimi anni ha favorito la nascita di formule di prodotto sempre più distanti dalla definizione originaria di EPAC (Electric Pedal Assisted Cycle).
Le biciclette a pedalata assistita (dette anche EPAC o Pedelec) sono regolate, nei paesi membri dell’Unione Europea, dalla direttiva 2002/24 CE che le definisce come mezzi “dotati di un motore ausiliario elettrico avente potenza nominale continua massima di 0,25 kW la cui alimentazione è progressivamente ridotta e infine interrotta quando il veicolo raggiunge i 25 km/h o prima se il ciclista smette di pedalare” e conseguentemente le esclude da qualsiasi obbligo omologativo.
Esse risultano quindi biciclette a tutti gli effetti e possono solo essere accompagnate da una dichiarazione di conformità ai fini della sicurezza del veicolo.
Il grande favore incontrato da questa formula, inizialmente soprattutto nei paesi del nord Europa per un uso prettamente cittadino per poi estendersi a molti altri mercati ampliando anche le sue modalità d’impiego al tempo libero, al turismo e all’attività sportiva, ha portato all’affermazione nel tempo di nuove tipologie di prodotto in grado di soddisfare la richiesta di maggiori prestazioni di gran parte della clientela. Accanto alle bici a pedalata assistita rispettose della direttiva CE, sono così nati modelli equipaggiati con motorizzazioni di potenza superiore ai 250 W ed in grado di esprimere velocità anche al di sopra dei 25 km/h o in cui l’uso del motore risulta indipendente dalla pedalata. Tutti questi veicoli, a differenza dei cosiddetti EPAC o Pedelec, devono però essere sottoposti ad omologazione secondo quanto previsto dal regolamento comunitario 168/2013 e successive integrazioni operativo appunto dal 1 gennaio 2016.
Le categorie di omologazione
Le biciclette elettriche che non rispettano la definizione originaria imposta dalla direttiva 2002/24 CE devono rientrare in due specifiche categorie previste dal nuovo regolamento d’omologazione così definite:
L1eA comprendente i cicli a due o tre ruote progettati per la trazione a pedale ed equipaggiati con motore elettrico ausiliario di potenza nominale continua massima non superiore a 1000 W ed in grado di esprimere velocità non superiori a 25 km/h.
L1eB comprendente i cicli a due o tre ruote dotati di motore elettrico con potenza nominale continua massima sino a 4000 W e velocità di costruzione non superiore ai 45 km/h.
Entrambe le categorie devono sottostare alle regole di omologazione stabilite dal regolamento comunitario appena entrato in vigore che, per quanto abbia in buona parte recepito l’esigenza espressa da Associazioni ed Istituzioni del settore di armonizzare i requisiti tecnici richiesti con le caratteristiche specifiche della merceologia bicicletta, non necessariamente coincidenti con quelle di ciclomotori e motocicli, prevede un quadro di adempimenti comunque significativi in ordine sia alla costruzione dei veicoli, alla loro sicurezza funzionale e al rispetto delle prestazioni, sia alle azioni amministrative da compiere. L’omologazione infatti deve essere effettuata da un organo abilitato da uno Stato Membro per certificare che l’intero veicolo ed ogni suo singolo componente è stato sottoposto ai test ed alle verifiche previste e pertanto approvato. La nuova normativa esplicita l’elenco dei componenti da sottoporre ad omologazione e le prove da eseguire. Sulla base di ciò i singoli produttori dovranno poi garantire la conformità dei veicoli prodotti ai requisiti di omologazione mentre i rivenditori avranno l’obbligo di verificare il rispetto della presenza sul prodotto immesso sul mercato sia dei relativi marchi che dei certificati di conformità. Inoltre la sostituzione di componenti soggetti ad omologazione potrà avvenire solo con altri componenti omologati, pena la decadenza dell’omologazione stessa.
Orientamenti normativi
Mentre la categoria L1eB è assimilata ai “ciclomotori” e pertanto regolata da norme sul loro impiego che da tempo prevedono l’uso obbligatorio del casco, un limite di età, l’obbligo di assicurazione, targatura e talvolta patente, la L1eA definisce i cosiddetti motocicli a prestazioni ridotte e rappresenta una novità che sta suscitando non poche discussioni all’interno dei vari stati nazionali per definirne gli obblighi di legge.
L’orientamento prevalente sembrerebbe quello di prevedere l’uso del casco anche per questa categoria per quanto più vicina funzionalmente alle biciclette. In Italia, come ribaditoci dall’ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo e Motociclo e Accessori) sono considerati motorini e come tali soggetti a targatura, assicurazione ed obbligo di casco.
In questo quadro normativo, come già detto, rimangono escluse da ogni forma di omologazione le biciclette a pedalata assistita con motore ausiliario di potenza nominale continua fino a 250 W e velocità massima 25 km/h, per le quali vige lo standard europeo EN 15194 che però la maggior parte dei paesi europei non ha introdotto come obbligo di conformità lasciando ai costruttori la possibilità di autocertificare la rispondenza dei loro prodotti alle norme così come alla direttiva macchine che pone vincoli per la sicurezza ed alla direttiva EMC (Compatibilità Elettromagnetica).
Occorre comunque ricordare che in sede europea è in corso una revisione degli attuali standard EN 15194, che prende in esame la parte elettrica del veicolo, ed EN 14764, che considera la parte ciclistica, per generarne uno nuovo standard che prenda in considerazione i requisiti tecnici dell’intero veicolo e si armonizzi con le direttive Macchine e Compatibilità Elettromagnetica.
Il passo successivo sarà quello di ottenere una sua omogenea adozione da parte degli Stati Membri dell’Unione Europea.
http://www.veicolielettricinews.it/bici-elettriche-nuove-norme-omologative-europee/
Se sblocchi la bici in gara puoi anche correre con una L1eB che, dal punto di vista normativo, è la stessa cosa.
Non penso che a livello europeo si voglia incentivare lo sblocco delle bici, neanche in gara.
Ebbasta co sta legalita' a tutti i costi! Si parla di competizioni! Ci sono mille esempi di competizioni motoristiche perfettamente legali con mezzi non conformi ( MOLTO meno conformi) al Cds..dovrebbero sparire tutte allora...il rally, il motoenduro, il trial, le cronoscalate con auto e moto...e in tutto il mondo!
Si deve aprire la mente ogni tanto e soprattutto tenere a mente per cosa il limite dei 25kmh e' stato imposto...la circolazione URBANA ( gia' in extraurbano e' opinabile se sia un limite opportuno per circolare "in sicurezza"..)![]()
Questo è una parte del comunicato di cui stiamo discutendo:
Di cosa si tratta lo si capisce quando si parla di rapporto tra UEC e UCI: "In un'ottica di incremento e di promozione dell'attivita` fisica legata all'utilizzo della bicicletta e al coinvolgimento di nuovi protagonisti attivi nel movimento europeo, l'Union Europe´enne de Cyclisme sta guardando con particolare attenzione a questo nuovo e stimolante settore condividendo appieno la politica dell'Union Cycliste Internationale che, con il suo neopresidente David Lappartient, mira ad un riconoscimento della e-bike nel panorama delle discipline ciclistiche riconosciute dall'UCI e non come una branchia di altre federazioni (motociclismo ad esempio), come paventato in passato."
Si tratta di far rientrare le competizioni di bici elettriche nell'ambito delle competizioni di bici e non di moto. Se si tratta di un europeo devi stare per forza di cose nell'ambito della legislazione europea che qualifica le bici visto che è ovvio che ci parteciperebbero le case in forma ufficiale e con i loro piloti ufficiali considerato il giro d'affari che si sta creando attorno a questo settore.
Poi le gare fra appassionati del settore più o meno giovani e atletici possono prevedere tutto quello che volete ma competizioni internazionali di bici con motore non si possono tenere senza un regolamento perchè diventano giocoforza competizioni fra moto elettriche; quindi UEC esce dal suo ambito e ci entrano di diritto altre federazioni di moto. E' gioco politico di interessi e denaro, non una manifestazione paesana.
Se invece si parla di un mondiale le cose cambiano perchè ci sono diverse legislazioni in giro per il mondo e vanno armonizzate.
Ciao!
In merito alle gare per ebike io avrei una idea:
Vista la difficoltà a verificare che ci sia o no il blocco, la capacità della batteria... perchè non prendere ispirazione dalle gare di "regolarità" per auto storiche?
Si definisce un percorso di circa 1.500 metri di dislivello per circa 40km (in modo che sia fattibile da un po' tutte le batterie, gestendo il livello di assistenza) e si creano delle categorie (Pro-Sport-Rookies per esempio) e ad ognuna si da una velocità media con cui dover fare il percorso.
Ad esempio: Pro: 18km/h, Sport 14km/h e Rookies 10km/h) Chi arriva in anticipo o in ritardo prende penalità.
Magari si potrebbe farlo obbligatoriamente in coppia (o classifica per coppie o gruppi di più persone) in modo venga premiato anche il lavoro di squadra (se uno buca o ha dei problemi, il/i compagni devono fermarsi ad aiutarlo).
Secondo me così si avrebbe il "gusto del numero sulla bici", ma in realtà la gara non sarebbe che una opportunità per andare in posti nuovi, fare un bel giro tracciato, stare in compagnia, conoscere altri ebikers...
Lo spirito della maggior parte degli ebikers non è quello di "andare a manetta". Se hanno scelto la ebike spesso è per il poco tempo a disposizione per allenarsi. Qualsiasi formula di gara che preveda la "prestazione pura" ha bisogno di molto allenamento... e a mio parere questo mal si sposa con la media degli utenti di ebikes.
La maggior parte di noi ha scelto la ebike per fare dei bei giri in posti belli insieme ad amici.
Tutti i display hanno l'indicazione della velocità media (almeno credo) quindi sarebbe facile gestire la propria velocità durante il giro. In ogni caso basta indicare orario di partenza e di arrivo, quindi è facile gestire la cosa.
Chiaramente è solo una idea e ci sono cose da approfondire (ad esempio vietare la sosta nei 3 o 4 km prima della fine, per evitare che uno arrivi e si fermi ad aspettare vicino al traguardo per passare in orario, ho le "finestre" in cui bisogna passare per non prendere penalità: più sono brevi più è difficile entrarci), però il concetto a me piace.
Che ne dite?
x l amor di dio no, anche le medie da rispettare proprio no.
è una gara, poco centra se molti comprano la ebike per andarci a passeggio (anche se sempre più gente che va forte in discesa ne possiede una), quindi il più veloce vince, in tutte le competizioni il più pulito ha la "rogna", è cosi... io corso 15 anni in kart e non ti dico cosa si faceva x stare davanti, chi più aveva da spendere vinceva.
Fa schifo ma è cosi, e di certo non cambieremo noi il modus operandi.
Però per fortuna in bici conta più il manico che il "budget stagionale"
in tutte le competizioni troverai sempre chi bara, è un dato di fatto.
poi ci sono sport più o meno puliti, ma in tutti cè chi frega che sia una roba piccola o grande.
è un circolo vizioso, quando vedi il tuo avversario che palesemente ruba, la gara dopo ti allinerai pure tu, perché correre costa, e se spendo e vedo che quello a fianco a me ruba, mi adeguo.
mi fa schifo anche a me scriverlo, ma funziona così.
pensa se aveva il diabeteUltima notizia in merito al rubare:
Frum trovato positivo al tour
... poverino ha l'asma e si deve curare ...ma per favore !!!!!!
....
Ultima notizia in merito al rubare:
Frum trovato positivo al tour
... poverino ha l'asma e si deve curare ...ma per favore !!!!!!
Mai sentito nessuno che con l asma gareggia e vince pure ..sapevo che con l asma fatichi a respirare. O forse mi sbaglio io.
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