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<blockquote data-quote="alexnotari65" data-source="post: 23883" data-attributes="member: 697"><p>Dovremmo perderci una settimana per spiegare a grandi linee i funzionamenti dei vari carri.</p><p>Ma, a grandissime linee, ci provo: il carro Specy è uno dei più usati e di conseguenza funziona molto bene, è un quadrilatero con giunto Horst (è il fulcro che sta sui foderi bassi, prima del fulcro della ruota), e proprio per questa peculiarità ha un funzionamento sempre attivo della sospensione posteriore, più precisamente, anche in frenata, bloccando la ruota, la sospensione continua a lavorare. Altra cosa ricercata da tutti i progettisti, è quella di non andare (o farlo il meno possibile) a "disturbare" la pedalata con un fenomeni noti come pedal kick back (quando la sospensione si comprime tende a tirarti indietro il pedale) e bobbing (il movimento della pedalata fa rimbalzare la sospensione posteriore, cosa ormai moto attenuata dagli ammortizzatori moderni). In queste cose, il carro Specy e più in generale i quadrilateri Horst si comportano bene.</p><p>Il carro Merida mi pare sia un monocross evoluto, ma come tutti i monocross soffrono di più dei fenomeni sopra descritti. Io dopo avere avuto solo quadrilateri horst e carri ad infulcro virtuale, sono passato con l'elettrica a Scott, che ha appunto un monocross. Devo dire che con le elettriche minimizzi molto i problemi in pedalata (e poi Scott ha un particolare comando al manubrio che permette di ridurre la corsa dell'ammortizzatore ed indurire la forcella, oppure bloccarli completamente o ancora aprirli completamente, a seconda del percorso che si sta affrontando), ma in frenata mi rendo conto che il posteriore rimbalza più che con le mie precedenti bike, perché appunto quando si blocca la ruota posteriore (ed in discese scassate capita spesso) la sospensione non lavora più, per cui è un po' come avere una front.</p><p>Questa a grandi linee è la differenza principale fra i due carri che ti interessano!</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="alexnotari65, post: 23883, member: 697"] Dovremmo perderci una settimana per spiegare a grandi linee i funzionamenti dei vari carri. Ma, a grandissime linee, ci provo: il carro Specy è uno dei più usati e di conseguenza funziona molto bene, è un quadrilatero con giunto Horst (è il fulcro che sta sui foderi bassi, prima del fulcro della ruota), e proprio per questa peculiarità ha un funzionamento sempre attivo della sospensione posteriore, più precisamente, anche in frenata, bloccando la ruota, la sospensione continua a lavorare. Altra cosa ricercata da tutti i progettisti, è quella di non andare (o farlo il meno possibile) a "disturbare" la pedalata con un fenomeni noti come pedal kick back (quando la sospensione si comprime tende a tirarti indietro il pedale) e bobbing (il movimento della pedalata fa rimbalzare la sospensione posteriore, cosa ormai moto attenuata dagli ammortizzatori moderni). In queste cose, il carro Specy e più in generale i quadrilateri Horst si comportano bene. Il carro Merida mi pare sia un monocross evoluto, ma come tutti i monocross soffrono di più dei fenomeni sopra descritti. Io dopo avere avuto solo quadrilateri horst e carri ad infulcro virtuale, sono passato con l'elettrica a Scott, che ha appunto un monocross. Devo dire che con le elettriche minimizzi molto i problemi in pedalata (e poi Scott ha un particolare comando al manubrio che permette di ridurre la corsa dell'ammortizzatore ed indurire la forcella, oppure bloccarli completamente o ancora aprirli completamente, a seconda del percorso che si sta affrontando), ma in frenata mi rendo conto che il posteriore rimbalza più che con le mie precedenti bike, perché appunto quando si blocca la ruota posteriore (ed in discese scassate capita spesso) la sospensione non lavora più, per cui è un po' come avere una front. Questa a grandi linee è la differenza principale fra i due carri che ti interessano! [/QUOTE]
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