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Specialized Turbo Levo G4
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<blockquote data-quote="Oettam20" data-source="post: 528297" data-attributes="member: 310"><p><strong>Ma chiediamo anche altri pareri:</strong></p><p></p><p>Per avre un quadro piu completo chiedo anche al mio compagno di uscite l'Ing, un feedback avendola usata il giorno prima, in un giro nelle terre del Diretur ( Monte Bar ). L'ing è un rider con tanta esperienza che gli permette di chiudere quasi tutti i passaggi ostici in discesa, ma ha un tecnica limitata, non ha tempo per allenarsi e di contro ha una passione smodata per la "fuga dallo stress, del sabato" nelgi ambienti montani più selvaggi, specie se Svizzeri. Condividiamo spesso le stesse avventure ma con velocità di discesa diverse. Gode a fare le discese quanto me, ma non gli frega nulla di finirle un minuto prima o un minuto dopo. Le assapora come fossero un buon calice di vino. Possiede una Levo G3 Expert. Non ha notato differeze abissali con la sua Levo Expert, si è accorto della spinta maggiore del motore perche il Sabato sera mi scrive su WA "sono meno stanco del solito nonostante i più di 2000mt di dilivello". Ha notato anche una agilità forse migliroata rispetto al G3 e consumi superiorei nonostante la più capiente batteria. Conferma che il 20% di assitenza della Gen 3 assiste meno del 10% di assitenza della G4 e consuma anche di meno. I 2000 mt d+ alternado tutte le assitenze sono stati fatti con una batteria residua del 9%. L'ing ha amato l'assitenza auto nella modalita"Auto "-" ( si puo settare su 3 livelli ) e se questa dovesse garantire 2000mt abbondanti di dislivello, potrebbe essere la sua preferita da ternere per il 90% dei giri e zero ansia da batteria. Tutti noi in quella uscita non abbiamo fatto a meno di notare con il Brose a cinghia ultima versione, cambiato in garanzia 400km fa, sia nettamente piu silensioso a basse intensità rispetto al nuovo Specialized e che in ogni caso l'EP801 è il più rumoroso e fastidioso nel tono di tutti, al netto della discesa dove lo Shimano è ancora peggio. l'Ing per la prima volta dopo tanto tempo ha anche avuto male alle braccia, chiara indicazione che la differenza fra la 36 Rithm e la 38 Performance Elite della sua Levo si sente eccome. E' convinto di acquistarea...? non c'è nulla che lo abbia fatto gridare "si la voglio subito, ora!" E' rimasto con qualche punto di domanda, la volgia di valuatre anche altre bici e un parere tiepidamente positivo. Cercava qualcosa di più leggero ed innovativo per avere lo spunto al cambiamento.</p><p></p><p>E andiamo all'opposto dello spettro di utenza, Timoty, agonista U23 nell'Enduro, guida attiva tutta salti e poca paura. Gli è piaciuta? Si gli è piaciuta dicendo però che se dovesse fare il tempo in prova speciale vorrebbe la mia Rise LT da sbattere dentro alle curve e uscire forte. Timoty ha una tencica molto buona in discesa ma solo media nell'affrontare salite trailistiche con poca aderenza in ebike, d'altronde in questo frangente ha pochissima esperienza, lui che usa per il 99% del tempo una endurona da 16 kg. In salita ha preferito la Levo rispetto la Rise per l'evidente vantaggio di potenza ( 666 vs 400watt ) che rende le cose più semplici per la maggiore spinta ma non riuscendo a passare alcuni ostacoli a "zero appoggi" fatti da me con la Rise Gli è piaciuto che la bici si alzasse in Manual con una facilità mai vista su altre eBike. E' rimasto però un po' spiazzato nelle PS più tecniche, rocciose con poca aderenza a causa del peso che non gli permetteva di tenere la guida simile a quella che ha con la sua bici normale e gli dava meno confidenza a causa della "deriva" in drift della bici. E' però rimasto innamorato del Genie, bello sensibile all'inizio della corsa ma con tanto supporto nella parte finale con tanta confidenza per salti e drop. In altre parole se Timoty dovesse andare in bike park a fare Party Laps con gli amici sceglierebbe la Levo, se volesse fare il tempo in specile Enduro prenderebbe al Rise.</p><p></p><p><strong>Torniamo alla fine:</strong></p><p></p><p>Qui, con la spugna in mano, penso che da un lato Specialized sembri aver puntato all’ebiker medio: quello che pedala poco, che fa percorsi più flow, che ha una tecnica nella norma. Cioè, la bici deve facilitare la vita al biker e non richiedere necessariamente una tecnica evoluta di guida. Giri il manubrio e curva in un fazzoletto. Pedali poco e ti tira su in salita. In America direbbero: "Couch Potato tuned".</p><p>Dall’altro, è evidente che tra le priorità ci fosse il mantra del “Zero problemi, zero interventi in garanzia", forse impauriti dalle rotture di cinghia del passato e dai problemi alle batterie riscontrati su altri brand. Così hanno sovradimensionato il motore — e realizzato una batteria bella cicciotta, con un case in metallo che sembra progettato per resistere a una granata. Sicurezza prima di tutto, certo, ma il risultato è un prodotto un po’ conservativo, che sembra voler rassicurare più che emozionare.</p><p>Detto questo: sto forse dicendo che la Levo è una cattiva bici? Assolutamente no. Chi la acquisterà si porterà a casa una fonte di gioie e divertimento. Ha ancora tante caratteristiche al top: prima fra tutte il nuovo ammortizzatore Genie, che unisce leggerezza a un feeling quasi da molla, davvero notevole. Oppure il display e l’interfaccia: finemente evoluti, ricchi di funzionalità e completamente settabili anche direttamente dalla bici, e interfacciabili facilmente con Garmin. E che dire della facilità con cui fa la curva? Anche il biker meno tecnico riuscirà a girare con naturalezza tra i tornantini, in salita e in discesa. Il motore ha tanta coppia e spinta e, se non si ha ansia da batteria sui giri epici, è un’ottima unità.</p><p></p><p>Perché allora non mi è piaciuta del tutto? Perché mi è sembrata una bici con troppi compromessi. Suppongo compromessi derivati dai tempi post pandemici che abbiamo attraversato e dalla filosofia aziendale: da un lato il reparto vendite che gridava a gran voce di aspettare con il lancio per non compromettere ancora di più l’overstock giacente, dall'altro quello finance che chiedeva a gran voce di aumentare i margini per compensare le perdite dovute ai megasconti sul listino dell catalogo 23/24, e infine il marketing che voleva numeri spettacolari, meglio di tutti, con 101 Nm, 666 Watt e 840 Wh per vincere la gara della simbologia numerica. E poi le mille ricerche di mercato su ciò che volevano gli utenti... quello che volevano due anni fa, però! "Ma noi la volevamo fare proprio cosi..." CIT Specialized<img src="data:image/gif;base64,R0lGODlhAQABAIAAAAAAAP///yH5BAEAAAAALAAAAAABAAEAAAIBRAA7" class="smilie smilie--sprite smilie--sprite112" alt=":D" title="Big Grin :D" loading="lazy" data-shortname=":D" /></p><p>Il risultato? Una media di diverse filosofie progettuali e di quello che chiedeva il mercato: un progetto annacquato per piacere a tutti. Il risultato sono masse super-centralizzate, con una batteria corta e abbastanza goffa, un motore stretto e basso, e un carro da 435 mm che più corto non si può. Ne esce fuori una via di mezzo: pesante da un lato, ma agile di ciclistica per compensare il peso.</p><p>Per assurdo, con questo peso, avrei preferito scelte più nette verso il lato Gravity: una bici con 170/160 mm di escursione, un carro più lungo e una sospensione più evoluta, stile Kenevo SL. Ma capisco che stiamo parlando di una Levo, e questo non sarebbe stato possibile per la Golf delle eMTB.</p><p>Allora, se invece avessero voluto davvero mantenere un carattere agile e svelto, col carro corto e reattivo in pedalata, avrebbe avuto più senso abbinare il tutto a un insieme più leggero — di almeno due chili — come hanno fatto competitor quali Santa Cruz, Transition, Norco, AM Flow, solo per citarne alcuni. Una bici sulla falsariga della Levo SL vitaminizzata, con 21/22 kg, se la sarebbe giocata ad armi pari di sicuro.</p><p></p><p><strong>Le (personalissime) conclusioni:</strong></p><p></p><p>Ecco, provando la nuova Levo, questa è la sensazione che mi è rimasta: È sempre una signora di classe, per carità — con due chili di troppo, qualche ruga sul tubo obliquo, una silhouette non più da top model — cioè nonostante la tanta esperienza non ha più le caratteristiche per salire sul piedistallo e dichiararsi senza paragoni, come mamma Specialized afferma forte nella campagna marketing o come il prezzo suggerirebbe.</p><p><em>I paragoni ci sono, eccome. E lei è arrivata in ritardo alla prova costume, convinta di essere la splendida figa senza paragoni di sempre.</em></p><p></p><p>My 2 cents</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Oettam20, post: 528297, member: 310"] [B]Ma chiediamo anche altri pareri:[/B] Per avre un quadro piu completo chiedo anche al mio compagno di uscite l'Ing, un feedback avendola usata il giorno prima, in un giro nelle terre del Diretur ( Monte Bar ). L'ing è un rider con tanta esperienza che gli permette di chiudere quasi tutti i passaggi ostici in discesa, ma ha un tecnica limitata, non ha tempo per allenarsi e di contro ha una passione smodata per la "fuga dallo stress, del sabato" nelgi ambienti montani più selvaggi, specie se Svizzeri. Condividiamo spesso le stesse avventure ma con velocità di discesa diverse. Gode a fare le discese quanto me, ma non gli frega nulla di finirle un minuto prima o un minuto dopo. Le assapora come fossero un buon calice di vino. Possiede una Levo G3 Expert. Non ha notato differeze abissali con la sua Levo Expert, si è accorto della spinta maggiore del motore perche il Sabato sera mi scrive su WA "sono meno stanco del solito nonostante i più di 2000mt di dilivello". Ha notato anche una agilità forse migliroata rispetto al G3 e consumi superiorei nonostante la più capiente batteria. Conferma che il 20% di assitenza della Gen 3 assiste meno del 10% di assitenza della G4 e consuma anche di meno. I 2000 mt d+ alternado tutte le assitenze sono stati fatti con una batteria residua del 9%. L'ing ha amato l'assitenza auto nella modalita"Auto "-" ( si puo settare su 3 livelli ) e se questa dovesse garantire 2000mt abbondanti di dislivello, potrebbe essere la sua preferita da ternere per il 90% dei giri e zero ansia da batteria. Tutti noi in quella uscita non abbiamo fatto a meno di notare con il Brose a cinghia ultima versione, cambiato in garanzia 400km fa, sia nettamente piu silensioso a basse intensità rispetto al nuovo Specialized e che in ogni caso l'EP801 è il più rumoroso e fastidioso nel tono di tutti, al netto della discesa dove lo Shimano è ancora peggio. l'Ing per la prima volta dopo tanto tempo ha anche avuto male alle braccia, chiara indicazione che la differenza fra la 36 Rithm e la 38 Performance Elite della sua Levo si sente eccome. E' convinto di acquistarea...? non c'è nulla che lo abbia fatto gridare "si la voglio subito, ora!" E' rimasto con qualche punto di domanda, la volgia di valuatre anche altre bici e un parere tiepidamente positivo. Cercava qualcosa di più leggero ed innovativo per avere lo spunto al cambiamento. E andiamo all'opposto dello spettro di utenza, Timoty, agonista U23 nell'Enduro, guida attiva tutta salti e poca paura. Gli è piaciuta? Si gli è piaciuta dicendo però che se dovesse fare il tempo in prova speciale vorrebbe la mia Rise LT da sbattere dentro alle curve e uscire forte. Timoty ha una tencica molto buona in discesa ma solo media nell'affrontare salite trailistiche con poca aderenza in ebike, d'altronde in questo frangente ha pochissima esperienza, lui che usa per il 99% del tempo una endurona da 16 kg. In salita ha preferito la Levo rispetto la Rise per l'evidente vantaggio di potenza ( 666 vs 400watt ) che rende le cose più semplici per la maggiore spinta ma non riuscendo a passare alcuni ostacoli a "zero appoggi" fatti da me con la Rise Gli è piaciuto che la bici si alzasse in Manual con una facilità mai vista su altre eBike. E' rimasto però un po' spiazzato nelle PS più tecniche, rocciose con poca aderenza a causa del peso che non gli permetteva di tenere la guida simile a quella che ha con la sua bici normale e gli dava meno confidenza a causa della "deriva" in drift della bici. E' però rimasto innamorato del Genie, bello sensibile all'inizio della corsa ma con tanto supporto nella parte finale con tanta confidenza per salti e drop. In altre parole se Timoty dovesse andare in bike park a fare Party Laps con gli amici sceglierebbe la Levo, se volesse fare il tempo in specile Enduro prenderebbe al Rise. [B]Torniamo alla fine:[/B] Qui, con la spugna in mano, penso che da un lato Specialized sembri aver puntato all’ebiker medio: quello che pedala poco, che fa percorsi più flow, che ha una tecnica nella norma. Cioè, la bici deve facilitare la vita al biker e non richiedere necessariamente una tecnica evoluta di guida. Giri il manubrio e curva in un fazzoletto. Pedali poco e ti tira su in salita. In America direbbero: "Couch Potato tuned". Dall’altro, è evidente che tra le priorità ci fosse il mantra del “Zero problemi, zero interventi in garanzia", forse impauriti dalle rotture di cinghia del passato e dai problemi alle batterie riscontrati su altri brand. Così hanno sovradimensionato il motore — e realizzato una batteria bella cicciotta, con un case in metallo che sembra progettato per resistere a una granata. Sicurezza prima di tutto, certo, ma il risultato è un prodotto un po’ conservativo, che sembra voler rassicurare più che emozionare. Detto questo: sto forse dicendo che la Levo è una cattiva bici? Assolutamente no. Chi la acquisterà si porterà a casa una fonte di gioie e divertimento. Ha ancora tante caratteristiche al top: prima fra tutte il nuovo ammortizzatore Genie, che unisce leggerezza a un feeling quasi da molla, davvero notevole. Oppure il display e l’interfaccia: finemente evoluti, ricchi di funzionalità e completamente settabili anche direttamente dalla bici, e interfacciabili facilmente con Garmin. E che dire della facilità con cui fa la curva? Anche il biker meno tecnico riuscirà a girare con naturalezza tra i tornantini, in salita e in discesa. Il motore ha tanta coppia e spinta e, se non si ha ansia da batteria sui giri epici, è un’ottima unità. Perché allora non mi è piaciuta del tutto? Perché mi è sembrata una bici con troppi compromessi. Suppongo compromessi derivati dai tempi post pandemici che abbiamo attraversato e dalla filosofia aziendale: da un lato il reparto vendite che gridava a gran voce di aspettare con il lancio per non compromettere ancora di più l’overstock giacente, dall'altro quello finance che chiedeva a gran voce di aumentare i margini per compensare le perdite dovute ai megasconti sul listino dell catalogo 23/24, e infine il marketing che voleva numeri spettacolari, meglio di tutti, con 101 Nm, 666 Watt e 840 Wh per vincere la gara della simbologia numerica. E poi le mille ricerche di mercato su ciò che volevano gli utenti... quello che volevano due anni fa, però! "Ma noi la volevamo fare proprio cosi..." CIT Specialized:D Il risultato? Una media di diverse filosofie progettuali e di quello che chiedeva il mercato: un progetto annacquato per piacere a tutti. Il risultato sono masse super-centralizzate, con una batteria corta e abbastanza goffa, un motore stretto e basso, e un carro da 435 mm che più corto non si può. Ne esce fuori una via di mezzo: pesante da un lato, ma agile di ciclistica per compensare il peso. Per assurdo, con questo peso, avrei preferito scelte più nette verso il lato Gravity: una bici con 170/160 mm di escursione, un carro più lungo e una sospensione più evoluta, stile Kenevo SL. Ma capisco che stiamo parlando di una Levo, e questo non sarebbe stato possibile per la Golf delle eMTB. Allora, se invece avessero voluto davvero mantenere un carattere agile e svelto, col carro corto e reattivo in pedalata, avrebbe avuto più senso abbinare il tutto a un insieme più leggero — di almeno due chili — come hanno fatto competitor quali Santa Cruz, Transition, Norco, AM Flow, solo per citarne alcuni. Una bici sulla falsariga della Levo SL vitaminizzata, con 21/22 kg, se la sarebbe giocata ad armi pari di sicuro. [B]Le (personalissime) conclusioni:[/B] Ecco, provando la nuova Levo, questa è la sensazione che mi è rimasta: È sempre una signora di classe, per carità — con due chili di troppo, qualche ruga sul tubo obliquo, una silhouette non più da top model — cioè nonostante la tanta esperienza non ha più le caratteristiche per salire sul piedistallo e dichiararsi senza paragoni, come mamma Specialized afferma forte nella campagna marketing o come il prezzo suggerirebbe. [I]I paragoni ci sono, eccome. E lei è arrivata in ritardo alla prova costume, convinta di essere la splendida figa senza paragoni di sempre.[/I] My 2 cents [/QUOTE]
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