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<blockquote data-quote="drmale" data-source="post: 441016" data-attributes="member: 3086"><p>Condivido il tuo punto di vista fino a un certo punto. Il tema è lo sport o l'impresa eroica. Ciò che ammiriamo nell'esplorazione estrema è proprio l'aspetto eroico. Ma dalla seconda metà del '900 si è diffusa un particolare modello di eroismo, che non consiste nel salvare gli altri, ma nel portare a casa la propria buccia. Ad aprire la strada a questo modello di alpinismo siamo forse stati noi italiani, proprio durante la conquista del k2, quando - come hai fatto giustamente notare - per motivi di dubbia moralità, il capocordata pare (le fonti storiche ormai concordano) abbia preso decisioni non favorevoli a Bonati. Ma peggio ancora fu il tentativo successivo di screditare Bonati, attribuendogli persino la volontà di conquistare la vetta a discapito degli altri due. La storia di quell'impresa - con i successivi risvolti narrativi -, apre anche uno squarcio sugli abissi della meschinità umana.</p><p>Non c'è proprio nulla di eroico nel voler conquistare una vetta a discapito degli altri, e questo vale per il caso Bonati, che comunque resistete, e per il povero Assan, il cui salvataggio era in subordine alle spedizioni che avevano, evidentemente, già pagato il biglietto per accedere alla vetta.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="drmale, post: 441016, member: 3086"] Condivido il tuo punto di vista fino a un certo punto. Il tema è lo sport o l'impresa eroica. Ciò che ammiriamo nell'esplorazione estrema è proprio l'aspetto eroico. Ma dalla seconda metà del '900 si è diffusa un particolare modello di eroismo, che non consiste nel salvare gli altri, ma nel portare a casa la propria buccia. Ad aprire la strada a questo modello di alpinismo siamo forse stati noi italiani, proprio durante la conquista del k2, quando - come hai fatto giustamente notare - per motivi di dubbia moralità, il capocordata pare (le fonti storiche ormai concordano) abbia preso decisioni non favorevoli a Bonati. Ma peggio ancora fu il tentativo successivo di screditare Bonati, attribuendogli persino la volontà di conquistare la vetta a discapito degli altri due. La storia di quell'impresa - con i successivi risvolti narrativi -, apre anche uno squarcio sugli abissi della meschinità umana. Non c'è proprio nulla di eroico nel voler conquistare una vetta a discapito degli altri, e questo vale per il caso Bonati, che comunque resistete, e per il povero Assan, il cui salvataggio era in subordine alle spedizioni che avevano, evidentemente, già pagato il biglietto per accedere alla vetta. [/QUOTE]
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