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Testo
<blockquote data-quote="guapo73" data-source="post: 14897" data-attributes="member: 753"><p>Mi trovi in parte d'accordo ed infatti sull'allestimento della mia ebike metto in discussione l'ammo e non i freni ; la guido quasi allo stesso modo della mia muscolare ma non posso negare una certa "maggior decisione" su curve e sullo stretto e spesso anticipo la frenata.</p><p> Di variabili ce ne sono parecchie .Se qualcuno non reputa efficiente il proprio impianto è perchè:</p><p>1) presenta dei difetti oppure è inefficiente;</p><p>2)non sa frenare;</p><p>3)fa migliaia di mt di dislivello negativo;</p><p>4)temperature ambientali;</p><p>5) la somma delle variabili di cui sopra.</p><p></p><p>Quindi la necessità di fare un upgrade dell'impianto non ce lo prescrive il medico.... se non si verificano le ipotesi elencate unitamente ad un referto del PS....</p><p></p><p>Sul discorso delle pasticche io ho posto l'attenzione sul calore generato dalle metalliche e non sulla loro rumorosità (che è pacifica) o destinazione d'uso</p><p>Ma entriamo meglio nell'argomento.</p><p>Tralasciando le semimetalliche, le grandi differenze tra le due famiglie di pasticche freno (organiche e metalliche o sinterizzate) sono la costanza del coefficiente di attrito e la trasmissione di calore.</p><p>Le pasticche sinterizzate (o metalliche) mantengono pressoché invariato il proprio coefficiente di attrito al variare delle temperature, purtroppo, essendo costituite quasi interamente da metalli (maggior durezza) , trasmettono gran parte del calore alla pinza freno.</p><p>Le organiche invece possono essere costruite per un certo range di temperatura di esercizio, con coefficiente di attrito quasi costante all’interno e variazioni più marcate al di fuori (con minor effetto mordente alle alte temperature come evidenziato da te)</p><p>Ogni mescola "tenera" sopra ad una certa temperatura, lascia evaporare alcuni componenti sulla sua superficie: questi creano un cuscinetto di gas tra pasticca e disco, riducendo progressivamente la forza frenante.</p><p>Questo effetto diverso dal “Fading” che avviene all’interno delle pinze e delle tubazioni, è ridotto dalle forature sui dischi o dalle eventuali nicchie e intagli sulle pasticche che agiscono da sistemi di espulsione del gas: è quindi abbastanza semplice distinguere i due fenomeni.</p><p></p><p>Quindi tornando alle prestazioni delle diverse mescole su lunghe discese con pinzate prolungate: le metalliche grazie ad una maggiore durezza mantengono il loro "mordente" costante all'aumento della temperatura ma essendo fatte appunto di particelle metalliche, trasmettono + facilmente il calore al sistema corpo pinza pistone e quindi al fluido (con effetto fading).</p><p>Perc riassumere In qualsiasi impianto frenante la parola d'ordine è smaltire il calore.........(diametro e fori nei dischi, alette di raffreddamento, pistoncini in ceramica)</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="guapo73, post: 14897, member: 753"] Mi trovi in parte d'accordo ed infatti sull'allestimento della mia ebike metto in discussione l'ammo e non i freni ; la guido quasi allo stesso modo della mia muscolare ma non posso negare una certa "maggior decisione" su curve e sullo stretto e spesso anticipo la frenata. Di variabili ce ne sono parecchie .Se qualcuno non reputa efficiente il proprio impianto è perchè: 1) presenta dei difetti oppure è inefficiente; 2)non sa frenare; 3)fa migliaia di mt di dislivello negativo; 4)temperature ambientali; 5) la somma delle variabili di cui sopra. Quindi la necessità di fare un upgrade dell'impianto non ce lo prescrive il medico.... se non si verificano le ipotesi elencate unitamente ad un referto del PS.... Sul discorso delle pasticche io ho posto l'attenzione sul calore generato dalle metalliche e non sulla loro rumorosità (che è pacifica) o destinazione d'uso Ma entriamo meglio nell'argomento. Tralasciando le semimetalliche, le grandi differenze tra le due famiglie di pasticche freno (organiche e metalliche o sinterizzate) sono la costanza del coefficiente di attrito e la trasmissione di calore. Le pasticche sinterizzate (o metalliche) mantengono pressoché invariato il proprio coefficiente di attrito al variare delle temperature, purtroppo, essendo costituite quasi interamente da metalli (maggior durezza) , trasmettono gran parte del calore alla pinza freno. Le organiche invece possono essere costruite per un certo range di temperatura di esercizio, con coefficiente di attrito quasi costante all’interno e variazioni più marcate al di fuori (con minor effetto mordente alle alte temperature come evidenziato da te) Ogni mescola "tenera" sopra ad una certa temperatura, lascia evaporare alcuni componenti sulla sua superficie: questi creano un cuscinetto di gas tra pasticca e disco, riducendo progressivamente la forza frenante. Questo effetto diverso dal “Fading” che avviene all’interno delle pinze e delle tubazioni, è ridotto dalle forature sui dischi o dalle eventuali nicchie e intagli sulle pasticche che agiscono da sistemi di espulsione del gas: è quindi abbastanza semplice distinguere i due fenomeni. Quindi tornando alle prestazioni delle diverse mescole su lunghe discese con pinzate prolungate: le metalliche grazie ad una maggiore durezza mantengono il loro "mordente" costante all'aumento della temperatura ma essendo fatte appunto di particelle metalliche, trasmettono + facilmente il calore al sistema corpo pinza pistone e quindi al fluido (con effetto fading). Perc riassumere In qualsiasi impianto frenante la parola d'ordine è smaltire il calore.........(diametro e fori nei dischi, alette di raffreddamento, pistoncini in ceramica) [/QUOTE]
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