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Testo
<blockquote data-quote="Bengi" data-source="post: 41590" data-attributes="member: 1855"><p>Intervengo anch'io sulla questione.</p><p>Da biker non troppo estimatore del Bosch (per diversi motivi), devo ammettere che con questa modalita' l'azienda teutonica ha segnato un punto di svolta (probabilmente storico) su come gestire una mtb elettroassistita. E' la prima volta infatti che viene superata la relazione di semplice proporzionalita' diretta fra potenza espressa dal biker e risposta del motore. Tanto per chiarire, finora TUTTI i sistemi sw facevano sostanzialmente la stessa cosa: leggevano (tramite il torsiometro) la coppia e la cadenza del biker e in base al livello di assistenza selezionato dosavano gli ampere da inviare al motore. Chiariamo che e' un funzionamento piuttosto elementare ma che nella maggior parte dei casi e' in grado di garantire quella naturalezza di pedalata tanto apprezzata da chi va in bici con la voglia di pedalare e non con l'intento di farsi portare (quasi) passivamante dal motore.</p><p>Con questa nuova modalita' Bosch e' andata oltre: ha cercato di mettere a punto un sistema di gestione adatto a coloro che fanno un uso piu' spinto dell'ebike. In passato leggevo spesso di rider che lamentavano la troppa esuberanza dei livelli piu' alti di assistenza con tendenza della bici a sgommare o ad impennare. Altro elemento di lamentela era il fatto di non avere una pronta risposta del motore in caso di improvvisa rampa assassina dove poteva capitare anche di piantarsi. Ebbene, Bosch, con tale nuova modalita', ha cercato di risolvere queste criticita' e per farlo ha sviluppato un sw che va verso l'intelligenza artificiale. Un sw nel quale non c'e' piu' una semplice proporzionalita' diretta fra le potenze del rider e del motore. Ma dal dire al fare c'e' notoriamente in mezzo un mare di problematiche che sono state risolte mediante un codice altamente sofisticato che non si limita soltanto a leggere coppia e cadenza del biker, ma anche la loro <strong>rapidita' di variazione </strong>(per i matematici, viene ora considerata la derivata prima di tali parametri).Il che significa che per la prima volta nella gestione dell'ebike entra in gioco la variabiale "tempo". Questo consente al sw di gestire al meglio le situazioni critiche succitate che - semplificando molto - permettono (in automatico) di addolcire la spinta in caso di possibili perdite di aderenza e di erogare una potenza esplosiva in caso di strappi al fulmicotone.</p><p>Quindi, onore e merito a Bosch che per prima ha affrontato brillantemente tali problematiche mettendo in campo tutta l'esperienza del suo team di programmazione che ha saputo sfornare un sistema certamente perfettibile, ma straordinariamente innovativo.</p><p>Come segnalato da altri, ci sono dei correttivi da apportare:ad es. per non deludere la tradizionale clientela che fa un uso tranquillo dell'ebike, questa nuova modalita' dovrebbe essere aggiuntiva (e non sostitutiva) di quelle preesistenti.</p><p>Inoltre - dato che i modi di andare in bici sono i piu' vari da utente a utente - anche i livelli min. e max. della modalita' emtb dovrebbero essere settabili dal biker.</p><p>Non ritengo auspicabile che - come ventilato da qualcuno - tale modalita' debba addirittura soppiantare tutte le altre sotto l'imperativo del FUN.</p><p>Ora gli altri marchi devono inseguire ...</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Bengi, post: 41590, member: 1855"] Intervengo anch'io sulla questione. Da biker non troppo estimatore del Bosch (per diversi motivi), devo ammettere che con questa modalita' l'azienda teutonica ha segnato un punto di svolta (probabilmente storico) su come gestire una mtb elettroassistita. E' la prima volta infatti che viene superata la relazione di semplice proporzionalita' diretta fra potenza espressa dal biker e risposta del motore. Tanto per chiarire, finora TUTTI i sistemi sw facevano sostanzialmente la stessa cosa: leggevano (tramite il torsiometro) la coppia e la cadenza del biker e in base al livello di assistenza selezionato dosavano gli ampere da inviare al motore. Chiariamo che e' un funzionamento piuttosto elementare ma che nella maggior parte dei casi e' in grado di garantire quella naturalezza di pedalata tanto apprezzata da chi va in bici con la voglia di pedalare e non con l'intento di farsi portare (quasi) passivamante dal motore. Con questa nuova modalita' Bosch e' andata oltre: ha cercato di mettere a punto un sistema di gestione adatto a coloro che fanno un uso piu' spinto dell'ebike. In passato leggevo spesso di rider che lamentavano la troppa esuberanza dei livelli piu' alti di assistenza con tendenza della bici a sgommare o ad impennare. Altro elemento di lamentela era il fatto di non avere una pronta risposta del motore in caso di improvvisa rampa assassina dove poteva capitare anche di piantarsi. Ebbene, Bosch, con tale nuova modalita', ha cercato di risolvere queste criticita' e per farlo ha sviluppato un sw che va verso l'intelligenza artificiale. Un sw nel quale non c'e' piu' una semplice proporzionalita' diretta fra le potenze del rider e del motore. Ma dal dire al fare c'e' notoriamente in mezzo un mare di problematiche che sono state risolte mediante un codice altamente sofisticato che non si limita soltanto a leggere coppia e cadenza del biker, ma anche la loro [B]rapidita' di variazione [/B](per i matematici, viene ora considerata la derivata prima di tali parametri).Il che significa che per la prima volta nella gestione dell'ebike entra in gioco la variabiale "tempo". Questo consente al sw di gestire al meglio le situazioni critiche succitate che - semplificando molto - permettono (in automatico) di addolcire la spinta in caso di possibili perdite di aderenza e di erogare una potenza esplosiva in caso di strappi al fulmicotone. Quindi, onore e merito a Bosch che per prima ha affrontato brillantemente tali problematiche mettendo in campo tutta l'esperienza del suo team di programmazione che ha saputo sfornare un sistema certamente perfettibile, ma straordinariamente innovativo. Come segnalato da altri, ci sono dei correttivi da apportare:ad es. per non deludere la tradizionale clientela che fa un uso tranquillo dell'ebike, questa nuova modalita' dovrebbe essere aggiuntiva (e non sostitutiva) di quelle preesistenti. Inoltre - dato che i modi di andare in bici sono i piu' vari da utente a utente - anche i livelli min. e max. della modalita' emtb dovrebbero essere settabili dal biker. Non ritengo auspicabile che - come ventilato da qualcuno - tale modalita' debba addirittura soppiantare tutte le altre sotto l'imperativo del FUN. Ora gli altri marchi devono inseguire ... [/QUOTE]
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