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Testo: <blockquote data-quote="GIUIO10" data-source="post: 339639" data-attributes="member: 30">Questi dati, otre ad essere anzianotti, sono relativamente attinenti al nostro settore, se non altro per l'attuale stato dell'arte delle batterie che montano la maggior parte delle bici assistite.Non attinenti perchè riferiti a batterie del tipo Li-Po, cioè batterie costruite laminando gli elettrodi separandoli con un foglio plastico che fa da isolante, senza protezione rigida. Il cortocircuito dovuto a intrusione di un conduttore (vedi coltello nel filmato che hai postato precedentemente) o il surriscalmento dovuto al malfunzionamento del Bms (cioè il loro "gestore" elettronico) può far incendiare l'intero pacchetto.Teniamo comunque presente che il grado di sicurezza raggiunto da queste batterie ci permette di tenere in tasca, all'orecchio, in auto, caricare in ogni dove ecc i nostri smartphone, senza che ne "scoppi" uno ogni 3x2, sempre se non ci piantiamo sopra i chiodi in metallo...Anche le Li-Ion, cioè le celle che si trovano nei nostri pack con qualche Ampere in più dei telefonini, possono cortocircuitare (...) per difettosità, ma il fatto che siano "corazzate", separate fra loro e con involucro esterno rigido, protegge l'intero pacchetto dalla singola cella e sono meno vulnerabili meccanicamente.È altrettanto chiaro che una batteria, di entrambe le tipologie, progettatata, costruita con materiali e tecnologie qualitativamente merdose sarà a rischio. Probabilmente è il caso di quella del monopattino che si è incendiata.</blockquote>

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