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Aumentano i divieti per le Mtb!
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<blockquote data-quote="robysan" data-source="post: 16756"><p>@<a href="http://www.emtb-mag.com/forum/members/em_1958.196/" target="_blank">em_1958</a>, tutto condivisibile, ma (ahime') tutto gia' sentito in altre "parrocchie".</p><p></p><p>Venendo dalle moto, prima regolarita' e poi enduro, quanto tu hai scritto non e' altro che quello, piu' o meno, si diceva gia' alla fine degl'anni '70.</p><p>Allora WWF, CAI e varie associazioni "verdi", si coalizzarono in una crociata contro le moto ed alla fine prevalsero sull'unica associazione che si contrapponeva, l'FMI. </p><p>Oggi come allora alla base di tutto non c'e' solo il "somaro" che scambia un sentiero per un bike park, quello c'e' sempre e sempre ci sara', anzi nel caso delle mtb direi piuttosto limitata come casistica, in quanto gl'incidenti provocati non vengono mai ripresi dai media e sicuramente meno delle famigliole che si perdono sulle montagne con l'infradito.....</p><p>Ma laddove esistono le categorie si scatenano delle guerre, diciamo pure di religione, al solo fine "politico" (in senso lato), per far vedere agl'appartenenti di una fazione, piuttosto che un'altra, che esiste qualche d'uno che "protegge" i loro presunti interessi particolari.</p><p>Gli enti locali poi assecondano facilmente i piu' rappresentati al fine di mietere consenso, quindi facendo ricorso ai divieti facili. </p><p>Allora mi chiedo: analogamente per qualche pirata della strada dovremmo vietare ai privati la circolazione dei mezzi a combustione su strade pubbliche? </p><p>Ovviamente no, per via del fatto che siamo tutti utenti della strada, comprese le associazioni di cui sopra!</p><p></p><p>Poi ci va di mezzo il tapino che, senza santi in paradiso, deve abbandonare l'attivita' sportiva e senza possibilita' d'appello, in barba al fatto che iI territorio montano in Italia copre una superficie pari al 50% del complessivo e ci dovrebbe esser spazio per tutti.</p><p></p><p>Spostiamoci al mare per far "quadrare il conto" del mio ragionamento. Sub tagliati in due dalle eliche, sub che cacciano pesci fregandosene dei regolamenti ed andando in contrasto con le associazioni ambientaliste, le quali sono contro anche a chi detiene privatamente larghi tratti di spiaggia demaniale, sindaci che permettono la balneazione in deroga dove non e' possibile farlo, ect.... </p><p>Insomma un tutto contro tutti, ma che numericamente non ha fazioni ed interessi preponderanti ed allora tutto rimane così com'e', polemiche incluse.</p><p></p><p>Non siamo in Islanda o Finlandia abbiamo un Paese densamente abitato, per cui solo il buon senso dovrebbe salvarci, ma, bisogna prenderne atto, spesso latita......</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="robysan, post: 16756"] @[URL='http://www.emtb-mag.com/forum/members/em_1958.196/']em_1958[/URL], tutto condivisibile, ma (ahime') tutto gia' sentito in altre "parrocchie". Venendo dalle moto, prima regolarita' e poi enduro, quanto tu hai scritto non e' altro che quello, piu' o meno, si diceva gia' alla fine degl'anni '70. Allora WWF, CAI e varie associazioni "verdi", si coalizzarono in una crociata contro le moto ed alla fine prevalsero sull'unica associazione che si contrapponeva, l'FMI. Oggi come allora alla base di tutto non c'e' solo il "somaro" che scambia un sentiero per un bike park, quello c'e' sempre e sempre ci sara', anzi nel caso delle mtb direi piuttosto limitata come casistica, in quanto gl'incidenti provocati non vengono mai ripresi dai media e sicuramente meno delle famigliole che si perdono sulle montagne con l'infradito..... Ma laddove esistono le categorie si scatenano delle guerre, diciamo pure di religione, al solo fine "politico" (in senso lato), per far vedere agl'appartenenti di una fazione, piuttosto che un'altra, che esiste qualche d'uno che "protegge" i loro presunti interessi particolari. Gli enti locali poi assecondano facilmente i piu' rappresentati al fine di mietere consenso, quindi facendo ricorso ai divieti facili. Allora mi chiedo: analogamente per qualche pirata della strada dovremmo vietare ai privati la circolazione dei mezzi a combustione su strade pubbliche? Ovviamente no, per via del fatto che siamo tutti utenti della strada, comprese le associazioni di cui sopra! Poi ci va di mezzo il tapino che, senza santi in paradiso, deve abbandonare l'attivita' sportiva e senza possibilita' d'appello, in barba al fatto che iI territorio montano in Italia copre una superficie pari al 50% del complessivo e ci dovrebbe esser spazio per tutti. Spostiamoci al mare per far "quadrare il conto" del mio ragionamento. Sub tagliati in due dalle eliche, sub che cacciano pesci fregandosene dei regolamenti ed andando in contrasto con le associazioni ambientaliste, le quali sono contro anche a chi detiene privatamente larghi tratti di spiaggia demaniale, sindaci che permettono la balneazione in deroga dove non e' possibile farlo, ect.... Insomma un tutto contro tutti, ma che numericamente non ha fazioni ed interessi preponderanti ed allora tutto rimane così com'e', polemiche incluse. Non siamo in Islanda o Finlandia abbiamo un Paese densamente abitato, per cui solo il buon senso dovrebbe salvarci, ma, bisogna prenderne atto, spesso latita...... [/QUOTE]
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