Aumentano i divieti per le Mtb!

em_1958

Ebiker specialissimus
15 Settembre 2016
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1.402
113
Veneto
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Bici
Haibike SDuro AllMtn 8.0

Con le MTB possiamo argomentare diversamente con le attuali associazioni ambientali, con le moto il sentiero lo distruggi dando gas, immetti nell'ambiente gas puzzolenti, crei danni alla fauna con il rumore della marmitta e in caso di impatto sarebbe devastante ...e potremmo continuare con i Quad e i SUV, lo sostengo in prima persona avendo avuto già nei primi anni '80 lo Yamaha 500, ritengo quindi la crociata legittima e sensata nei riguardi dell'ambiente e di chi lo frequenta con rispetto, non c'entra quindi il buonsenso di chi usa i mezzi citati, ma sono i mezzi stessi devastanti per l'ambiente da tutelare.
La frequentazione dei sentieri con la MTB possiamo sostenerla alla grande essendo un mezzo di tutt'altro genere e il tutto è lasciato al buonsenso del Biker (del resto lo sostieni anche tu), il mezzo di per sé non da alcun impatto all'ambiente, quindi in teoria tutto più facile ...in teoria.
Ritengo che non basti il buonsenso, comunque indispensabile, penso ci vogliano l'interlocutori giusti che si raffrontino con i giusti argomenti con le amministrazioni locali e con questo benedetto CAI che comunque ha la manutenzione dei sentieri.
 
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marco

Pachidermica©
Diretur
Moderatur
13 Settembre 2016
2.949
3.683
113
Monte Bar
www.mtb-mag.com
Bici
Diverse
TC
KM Percorsi

I divieti ci sono da quasi 20 anni sulle 3 Cime. Basta andarci quando non ci sono i turisti con i sandali, cioè quelli che si fanno salassare dal pedaggio auto della strada per salire all'Auronzo e fare poi il giretto sulla strada (perfettamente battuta per i sandalo-muniti, appunto). Vale a dire al mattino presto o verso il tramonto.
 

8Grunf

Ebiker grandiosus
17 Settembre 2016
2.257
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Friuli Venezia Giulia
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Verissimo e se i turisti con i sandali sul CAI 101 gli riesci a scartare, di fronte ad un muro di mammine con il passeggino intente a ciacolare, o ti chiami Danny MacAskill e gli passi sopra o non hai speranze di raggiungere il Rifugio Lavaredo prima che faccia notte.
 
R

robysan

Guest
em_1958, scusa, ma non hai capito il mio intervento, forse mi sono spiegato male.

Non c'entra il parallelismo moto-bicicletta, che non potrebbe, ovviamente, mai stare insieme.
E' solo per far comprendere che spesso e nei casi che riguardano la montagna praticamente sempre, proprio per esasperato attivismo di determinate associazioni, prevalgono altre motivazioni che nulla hanno a che vedere con la sicurezza o l'ambientalismo (reale).
Si pensi per esempio a determinate situazioni riguardanti le localita' alpine che sono improntate alle attivita' di sport invernali.
Queste associazioni, quindi non solo il CAI, fanno, come si suol dire, "orecchio da mercante", in quanto si ritengono uniche e superiori autorita' di gestione del patrimonio ed avendo alle spalle milioni di tesserati tacitano chiunque!
Chiunque tenti un approccio viene rimbalzato, trova un muro impenetrabile. A qualsivoglia livello, figuriamoci una rappresentanza di ciclisti neanche formalmente inseriti in una federazione. E chi ti scrive ha, a suo tempo, avuto modo di confrontarsi per liberalizzare al transito alcune piste tagliafuoco.
Il nostro passaggio su tali piste sarebbe stato vantaggioso per tutti (i camminatori non ci passano), invece nulla, con il risultato che tocca ai VdF, tocca al Comune, tocca alle (ex)CFS, tocca alle associazioni,....... morale il bosco si e' richiuso ed al prossimo incendio speriamo...... nella pioggia!

Tale e' dominante la loro posizione che, sempre esemplificando nel campo motociclistico, c'e' una legge nazionale (del 2007 se non erro l'anno) dove s'imponeva alle autorita' locali competenti di autorizzare, quindi legittimare, alcuni percorsi idonei (pertanto identificati e circoscritti) alla pratica sportiva delle moto da fuoristrada (cavalcate ed enduro). Un po' sulla falsariga di cio' che avviene nella caccia e pesca.
Ovviamente, eccetto rarissime eccezioni, e' rimasta lettera morta, nonostante le sollecitazioni delle varie Prefetture e sentenze di vari GdP.

Il buon senso a cui mi riferisco e' quanto scritto da 8Grunf, ovvero di evitare percorsi dove sappiamo che troveremo decine e decine di camminatori, i quali per motivi precostituiti, ma anche reali, non ci adora proprio.......
Ti faccio un esempio banale: c'e' una ciclabile (mista) gettonatissima che da Lecco costeggiando l'Adda arriva fino a non so dove (...). Bene, andare su questa ciclabile nei WE e' da folli o masochisti, considerata la pericolosità per via dei distratti pedoni, camminatori e compagnia cantante.
Ribadisco, il 50% del nostro territorio e' montano, basta cercare luoghi meno affollati, evitando che poi si assista al proliferare di divieti, in quanto una volta decisi, verranno estesi a tappeto proprio come per le moto ed ogni qualsiasi dialogo sara' solo una perdita di tempo.
 
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